Una difesa in sette mosse. È quella contenuta nell’appello lanciato all’Ue dalla Coalizione Europea dell’Industria del Turismo, che rappresenta una ampia rete di imprese del settore dei viaggi e del turismo in tutta Europa (tra cui Ectaa, Clia, Etoa e Hotrec): viene riaffermata la posizione collettiva sulle principali questioni attualmente oggetto di discussione durante i negoziati del trilogo per la revisione della Direttiva pacchetti turistici (Ptd).
Ecco i punti chiave che, secondo la Coalizione, presentano criticità e sui quali occorre confrontarsi per assicurare tutela sia ai consumatori che alle imprese.
1. Eliminazione del limite temporale di 24 ore (Articolo 3)
La Coalizione sostiene pienamente la posizione del Consiglio di eliminare la nuova definizione di pacchetto composto entro 24 ore. Tali disposizioni risultano impossibili da applicare e incompatibili con l’obbligo esistente della Ptd di fornire informazioni precontrattuali accurate. Al momento della prenotazione, infatti, non è possibile prevedere quali altri servizi un viaggiatore possa aggiungere in un secondo momento. Inoltre, modificare i termini di un contratto dopo la vendita creerebbe confusione e oneri inutili per imprese e consumatori.
Questa nuova definizione renderebbe inoltre obsoleta la disposizione legale, che consente la combinazione di un servizio di viaggio con un altro, a condizione che quest’ultimo non costituisca una parte significativa (meno del 25% del valore totale) del pacchetto. La Coalizione chiede pertanto al Parlamento europeo di sostenere l’eliminazione di questa disposizione durante i negoziati del trilogo.
2. Limitazione dei pagamenti anticipati (Articolo 5a)
La Coalizione appoggia l’eliminazione dell’Articolo 5a, che introdurrebbe restrizioni rigide e uniformi sui pagamenti anticipati da parte dei consumatori. Sebbene la proposta del Parlamento di consentire agli Stati membri di stabilire limitazioni nazionali possa sembrare flessibile, essa creerebbe frammentazione all’interno dell’Ue, aumentando i costi di conformità per gli operatori transfrontalieri. Viene quindi richiesto ai legislatori di mantenere un quadro armonizzato che garantisca parità di condizioni per tutti gli operatori turistici europei.
3. Meccanismo di gestione dei reclami (Am 75)
L’obbligo proposto in materia di gestione dei reclami introdurrebbe duplicazioni e complessità amministrative inutili. La normativa Ue garantisce già ai viaggiatori il diritto di presentare reclami e ottenere risarcimenti. Aggiungere nuove disposizioni sovrapposte nella Ptd comporterebbe solo più burocrazia e costi di conformità, soprattutto per le Pmi, senza reali benefici per i consumatori. La Coalizione sostiene quindi la posizione del Consiglio di non introdurre questo nuovo obbligo.
4. Sanzioni
L’introduzione di un ulteriore regime sanzionatorio specifico per i pacchetti turistici imporrebbe oneri sproporzionati agli organizzatori e agli altri operatori della filiera turistica, compresi coloro per i quali la vendita di pacchetti rappresenta solo una piccola parte del fatturato. Tale regime duplicherebbe i meccanismi di applicazione già previsti dal diritto dei consumatori dell’Ue, in particolare dalla Direttiva Omnibus (Ue 2019/2161) e dal Regolamento Cpc (Ue 2017/2394). Le autorità nazionali dispongono già di strumenti adeguati per garantire la conformità, che saranno ulteriormente rafforzati con la prossima revisione del Regolamento Cpc.
Inoltre, applicare un sistema sanzionatorio basato sul fatturato totale sarebbe ingiusto per gli operatori per i quali l’organizzazione di pacchetti non costituisce l’attività principale. La Coalizione sostiene pertanto l’approccio del Consiglio e l’eliminazione delle disposizioni sanzionatorie aggiuntive.
5. Risoluzione alternativa delle controversie (Adr/Odr)
Pur sostenendo meccanismi di risoluzione delle controversie efficienti e equi, la Coalizione ritiene che le proposte di modifica sui sistemi Adr/Odr siano superflue e ridondanti. Tali sistemi sono già pienamente regolamentati a livello Ue e recentemente rivisti.
Aggiungere un obbligo separato nella Ptd creerebbe solo confusione e ulteriori costi di conformità, senza migliorare la tutela dei consumatori. Anche su questo punto c’è il pieno sostegno della coalizione alla posizione del Consiglio Ue.
6. Diritto di recesso
La filiera del turismo organizzato giudica con favore la decisione del Parlamento e del Consiglio di rimuovere la forza maggiore presso il luogo di residenza del viaggiatore come criterio valido per la cancellazione gratuita. La Coalizione chiede un’ulteriore chiarificazione: l’organizzatore del viaggio non dovrebbe essere ritenuto responsabile per cause di forza maggiore personali del viaggiatore, come ad esempio l’arrivo in ritardo al punto di partenza per problemi di trasporto privato.
7. Calcolo della protezione contro l’insolvenza
La coalizione sostiene l’approccio del Consiglio, che conferma la situazione attuale, secondo cui la garanzia finanziaria fornita dagli organizzatori di viaggi deve essere calcolata in base al rischio effettivo, tenendo conto di eventuali variazioni nel volume dei pacchetti venduti durante l’anno. La proposta del Parlamento di imporre il massimo livello di protezione in ogni momento, anche quando non necessario, comporterebbe costi aggiuntivi ingiustificati.
L’appello congiunto della Coalizione si conclude ricordando che “l’ecosistema turistico europeo rimane impegnato a tutelare i viaggiatori mantenendo al contempo un settore competitivo, innovativo e sostenibile. Invitiamo tutte le istituzioni a garantire che la revisione della Ptd promuova certezza giuridica, coerenza e proporzionalità, evitando l’introduzione di disposizioni sovrapposte o inapplicabili. Confermiamo la nostra disponibilità a collaborare in modo costruttivo nelle fasi finali del processo negoziale”.



