Aeroporti, Ryanair chiede di eliminare l’addizionale comunale

Aeroporti, Ryanair chiede di eliminare l’addizionale comunale
28 Gennaio 14:32 2022 Stampa questo articolo

Ryanair torna sul tema dell’addizionale comunale chiedendo nuovamente al governo italiano di eliminarla per tutti gli aeroporti italiani. In risposta alla sospensione temporanea dell’addizionale comunale da agosto a dicembre del 2021, Ryanair ha “prontamente risposto con il lancio di 13 nuove rotte e oltre 20 frequenze aggiuntive su 17 rotte esistenti”, sottolinea la nota del vettore che chiede all’esecutivo di fare “un ulteriore passo avanti e di eliminare l’addizionale comunale fino al 2025 per tutti gli aeroporti e tutte le compagnie aeree, dando in questo modo, un importante impulso alla connettività aeroportuale regionale a vantaggio di milioni di consumatori italiani ed al tempo stesso a sostegno dell’occupazione e del turismo locale”.

In particolare, secondo la compagnia low cost, gli aeroporti regionali risentono maggiormente dell’addizionale rispetto agli hub internazionali vista la loro necessità di essere maggiormente appetibili e generare flussi turistici, posti di lavoro e pil. Ryanair trona su questa richiesta esplicitando, infine, che il vettore sarebbe pronto di conseguenza a un investimento nei prossimi 4 anni di 4 miliardi di dollari negli aeroporti italiani attraverso 40 nuovi aeromobili basati e oltre 1.500 nuovi posti di lavoro.

«Chiediamo ancora una volta al governo italiano di eliminare l’addizionale comunale per tutti gli aeroporti italiani e tutte le compagnie aeree. In risposta alla precedente sospensione dell’addizionale comunale da agosto a dicembre del 2021, Ryanair ha risposto con l’introduzione di 13 nuove rotte (29 voli settimanali) ed ulteriori 22 frequenze settimanali nell’ambito del proprio programma di ripartenza per l’Italia», annuncia il country manager per l’Italia della compagnia aerea, Mauro Bolla.

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