Affitti brevi, Aigab sulla cedolare secca: «Batosta per 600mila famiglie»

25 Ottobre 13:05 2023 Stampa questo articolo

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato del 24 ottobre 2023, che recepisce le indicazioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea – ovvero che i portali di prenotazione debbano riscuotere e versare allo Stato la cedolare secca sugli affitti brevi – interviene anche Aigab, l’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi.

“La cedolare al 26% per affitti brevi equivale a 850 euro di tasse in più per 600mila famiglie“, stima Aigab, che in una dura nota evidenzia come, “per accontentare gli albergatori, il governo impoverisce la classe media. La conferma dell’innalzamento dal 21 al 26% della cedolare secca per gli affitti brevi in Finanziaria colpisce 600mila famiglie”.

E nello specifico, si legge nella nota, “il 96% delle case messe a reddito in Italia con gli affitti brevi appartiene a proprietari singoli: stiamo parlando di circa 600mila famiglie che, per ovviare al rischio morosità (salito al 24%) e mantenere il possesso di una seconda casa che hanno ereditato o acquistato e di cui devono pagare utenze, manutenzioni e tasse varie, scelgono gli affitti brevi per arrivare a fine mese, non per diventare ricchi. Puntando ad un prelievo di tasse maggiore, circa 850 euro in più l’anno – tanto peserebbe secondo Aigab la cedolare al 26% – di fatto il governo colpisce la classe media e disincentiva gli investimenti e l’utilizzo delle seconde case, asset portante delle famiglie italiane che hanno il loro patrimonio proprio nelle abitazioni sfitte. Dopo un Paese a natalità negativa, ci avviamo a diventare anche un Paese di case inabitate, con le imposte chiuse e destinate alla decadenza. È veramente questo che vuole il governo?”

E Aigab si rivolge anche agli albergatori che hanno manifestato il plauso per questa mossa del governo: “Non sanno fare sistema. L’Italia resta il Paese più desiderato dai viaggiatori di tutto il mondo ma gli albergatori spingono per la riduzione dell’offerta, che avrà come naturale conseguenza l’aumento delle tariffe degli hotel. Questa è la vera concorrenza leale che tanto invocano?”.

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