Agenzie nel post Covid:
la visione di mr Robintur

28 Aprile 11:18 2020 Stampa questo articolo

Una proprietà importante come il Gruppo Coop Alleanza alle spalle, e la convinzione che la direzione giusta sia quella di sempre: porsi sul mercato come rete integrata che permetta maggior potere contrattuale e rapporti tailor made. Robintur Travel Group guarda al futuro con ottimismo, nonostante l’incertezza sulla prossima estate, consapevole che le circa 300 agenzie in portafoglio siano un numero già ideale, e senza perdere di vista la qualità. Ne parliamo con il presidente Stefano Dall’Ara, tra i personaggi chiave del settore anche per il suo ruolo di vice presidente in Fto.

Sono mesi difficili per le agenzie. Come le state supportando?
«Il nostro obiettivo è stare vicino alle adv seguendole in tutto e per tutto, non solo per via del business azzerato. Da subito ci siamo messi al loro fianco per gestire al meglio il momento complicato con i fornitori. Tema centrale è stato il voucher, così come i vari pagamenti e l’incognita sulla ripresa delle attività. I riscontri sono positivi e, tra le varie forme di sostegno, ci sono anche i webinar dove raccogliamo domande e diamo anche supporto legale. Le variabili sono tante, e le normative giocano un ruolo centrale nel dialogo con gli agenti: basti pensare ai vincoli sanitari che si modificano, all’accesso al credito, agli ammortizzatori sociali».

Vede possibile un’effettiva riapertura delle vendite per questa estate?
«Ci sforziamo di essere ottimisti, ci sono ancora tante incertezze e siamo in attesa, almeno noi del turismo, sulle modalità di riapertura. Maggio sarà ancora complicato e siamo lontani dalla condizione di normalità. Le ipotesi parlano di una ripartenza, con fatica, da luglio, per avere poi un discreto lavoro ad agosto e settembre. L’attività ovviamente sarò sotto data e concentrata sul corto raggio. Bisognerà salvare il salvabile».

Come dovrà cambiare l’offerta nel dopo Covid?
«Le scelte inizialmente saranno ristrette e di corto raggio, e bisognerà essere bravi con i clienti. Il messaggio che dovrà passare sarà quello che l’agenzia si offre come consulente e garante di soluzioni conformi alle normative sanitarie, dando tranquillità».

E a livello di contratti cosa cambierà?
«Appena avremo chiaro quale potrà essere l’ipotesi di residua attività dell’anno in corso rivedremo tutti gli accordi con i fornitori e il piano di sviluppo commerciale. Attualmente, il 70% del business è andato in fumo, ma siamo in contatto costante con i fornitori e stiamo facendo tutte le valutazioni del caso. La nostra è una programmazione importantissima, vedi quella dedicata ai soci coop. Stiamo cercando di rivederla e riposizionarla. Crediamo, inoltre, nella potenza del nostro nuovo sito web, che vuole conquistare nuovi clienti da portare in agenzia».

Vede qualche difficoltà in più per le agenzie che sono all’interno dei centri commerciali?
«Le agenzie, come i negozi, sono ritenute attività dal rischio moderato purché rispettino il protocollo sanitario. È normale che, anche qui, andrà evitato l’assembramento. Ritengo che attenendosi alle misure restrittive i rischi, appunto, siano moderati. Gli agenti lo sanno, dovranno attrezzarsi nel modo giusto, anche se il lavoro iniziale sarà di consulenza online e al telefono».

Le piace parlare di rete integrata. Qual è il valore aggiunto?
«Mi piace definire il nostro progetto così  perché abbiamo sempre creduto nella qualità, senza puntare a numeri esagerati. Essere legati a Robintur consente maggiore potere contrattuale, anche perché i fornitori sanno che abbiamo bisogno l’uno dell’altro. Il nostro è un gruppo importante, fatto di agenzie di proprietà diretta e associazione in partecipazione, ed è più facile interloquire. La nostra proprietà, Coop Alleanza, è un soggetto molto patrimonializzato e solido con un enorme enorme giro d’affari. È importante averli alle spalle; sia per noi sia per le altre circa dieci società del Gruppo».

State lavorando anche su nuovi strumenti?
«Nel 2019-20 abbiamo completato alcuni passaggi importanti della nostra rivoluzione digitale. Vogliamo spingere molto su un maggiore utilizzo delle tecnologie e sul marketing. Questa è la sfida da lanciare al fai da te: questa emergenza ha riconosciuto alle agenzie un importante lavoro anche sui rimpatri, la loro competenza sarà apprezzata».

Come Fto attraverso Il Manifesto del Turismo state chiedendo misure importanti al governo…
«Abbiamo già superato le 50mila firme, il gruppo si è decisamente allargato e il grido d’allarme lanciato è pesante. Spero che il governo abbia recepito il messaggio: sono a rischio migliaia e migliaia di posti di lavoro ed è necessario un sostegno al reddito. Il nostro è il settore più colpito. E questa sarà una settimana decisiva per ottenere delle soluzioni».

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Giulia Di Camillo
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