Astoi incontra il ministro del Turismo di Zanzibar

25 Novembre 10:06 2019 Stampa questo articolo

Incontro tra Astoi e il ministro del Turismo e della Cultura di Zanzibar, Mahmoud Kombo, per discutere di alcuni temi importanti volti a migliorare la fruibilità della destinazione e a potenziare l’assetto turistico del Paese.

All’appuntamento ha preso parte, innanzitutto, Flavia Franceschini, direttore generale dell’associazione dei tour operator che rappresentano oltre il 70% del 23% delle presenze italiane a Zanzibar, che si conferma meta primaria per il turismo organizzato molto amata dagli italiani.

Insieme al direttore generale, poi, anche una delegazione di soci: Laurent Parent, product manager di Alpitour, Paolo Maletto, incentive manager di Eden Viaggi, Andrea Ragusa, product manager de I Grandi Viaggi, Donato Calella, corporate brand manager di Valtur-Nicolaus, Carlo e Daniele Pompili, presidente e general manager Divisione Villaggi di Veratour insieme con Antonella Balestra Byrne, airport manager di Neos Air.

Nel 2018 gli italiani che hanno visitato Zanzibar sono stati 120mila, e di questi 85mila sono arrivati a bordo di charter e 35mila con voli di linea. A fronte di tali numeri, si è reso necessario avviare un confronto con il ministro Kombo per risolvere alcune criticità. In particolare, la delegazione Astoi ha segnalato quattro temi prioritari: la necessità di ridurre la pressione fiscale, l’esigenza di adeguare le infrastrutture aeroportuali e stradali, la questione della sicurezza dei clienti degli hotel e quella dell’aumento della presenza dei cosiddetti beach boy in prossimità dei resort.

Le richieste sul tavolo sono partite dall’esigenza di calmierare la pressione fiscale a carico degli operatori. La delegazione Astoi ha fatto presente al ministro che la maggior affluenza nella destinazione si registra nei quattro mesi da dicembre a marzo, a fronte di costi fissi che si protraggono per dodici mesi, evidenziando quindi la non sostenibilità di incrementi significativi delle tasse. Inoltre, gli operatori hanno messo in discussione la modalità di calcolo delle imposte adottata dal governo locale, che prende come parametro esclusivo le tariffe alberghiere applicate in alta stagione.

E ancora, è stata richiesta maggiore equità nei controlli fiscali, per far sì che i contribuenti siano posti tutti sullo stesso livello.

Il focus si è poi spostato sulla creazione e sul potenziamento di infrastrutture e dei servizi, a beneficio dei turisti e della popolazione locale. L’aeroporto, infatti, dopo 25 anni, non è ancora allineato agli standard internazionali e le strade che si percorrono durante i trasferimenti agli hotel necessitano di manutenzione.

Infine, i beach boy che abbordano i turisti in spiaggia proponendo escursioni e commerci vari, da monitorare e regolamentare. A tale proposito, Kombo ha informato Astoi che il governo di Zanzibar ha già introdotto, lo scorso luglio, una identity card per il riconoscimento dei beach boy locali in possesso di regolare autorizzazione.

Inoltre è stato proposto di creare un organismo di polizia turistica, così come di istituire presto una rappresentanza in Italia per avviare azioni congiunte di promozione e marketing turistico in favore di Zanzibar.

Nel corso del meeting, Mahmoud Kombo ha rassicurato i presenti sul fatto che le richieste verranno valutate in sede governativa e, a tale proposito, ha invitato Astoi a svolgere un incontro a Zanzibar a fine gennaio, nel quale verranno coinvolti anche gli altri ministri competenti, ossia quello delle Finanze, delle Infrastrutture e Trasporti, dell’Interno e l’Autorità Aeroportuale.

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