Booking fa pace con il Fisco italiano e versa 94 milioni di Iva

13 Novembre 11:31 2023 Stampa questo articolo

Booking pagherà all’Agenzia delle Entrate 94 milioni di euro. È la somma che la società olandese deve al Fisco italiano per la mancata applicazione dell’Iva sui suoi servizi tra il 2013 e il 2022; lo ha reso noto un comunicato della Procura di Genova che ha infatti accertato che Booking fatturava le sue prestazioni di intermediazione online, in favore degli albergatori, applicando indistintamente a tutti i clienti italiani il meccanismo del reverse charge.

Secondo il sistema di reverse charge, l’imposta è dovuta dal committente e non dal fornitore solo se titolare di partita Iva. Booking ha però emesso fatture senza l’imposta sul valore aggiunto, anche per gli affittacamere che ne erano privi.

Inoltre, l’ota ha adottato un modello organizzativo conforme all’impostazione del Fisco italiano: se l’albergatore non fornisce partita Iva, o se fornisce alla società una partita Iva non valida per l’Ue, Booking applicherà l’Iva al 22% sulla fattura. Poi provvederà a compilare la dichiarazione e il relativo pagamento dell’imposta in Italia su tutte le transazioni con privati non titolari di partita Iva.

Questa una dichiarazione inviata alla stampa: “In Booking ci impegniamo a garantire di operare nel rispetto delle leggi in tutti i Paesi in cui siamo presenti. Ciò include la nostra diligenza nel pagamento di tutte le tasse applicate alle nostre attività. Oggi come in passato, riteniamo di essere in regola con le vigenti leggi italiane sull’Iva e possiamo confermare di aver aderito a un accordo di reciproca soddisfazione con l’Agenzia delle Entrate per il periodo 2013-2021. Siamo quindi lieti di esser giunti a questa risoluzione e di poter continuare a concentrare tutti i nostri sforzi e la nostra attenzione per offrire servizi di massima qualità ai nostri clienti e partner in Italia”.

Sempre in queste settimane, è stata avviata l’indagine della Procura di Milano sull’altro colosso online, Airbnb, per cui è stato disposto il sequestro preventivo di 779 milioni di euro con l’accusa di evasione fiscale in Italia.

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