Caronte & Tourist, amministrazione giudiziaria per sei mesi

03 Febbraio 14:55 2021 Stampa questo articolo

È scattata l’amministrazione giudiziaria per sei mesi per la Caronte & Tourist Spa. Lo ha stabilito la Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Reggio Calabria e la compagnia di navigazione che gestisce i collegamenti nello stretto di Messina è stata posta in amministrazione giudiziaria nell’ambito di un provvedimento eseguito dalla Direzione investigativa antimafia (Dia).

Scilla e Cariddi” il nome dell’indagine – coordinata dalla procura distrettuale della Repubblica del capoluogo calabrese guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri – secondo la quale, anche sulla base di dichiarazioni convergenti di diversi collaboratori di giustizia, la società avrebbe agevolato esponenti della ‘ndrangheta.

Caronte & Tourist Spa ha un valore stimato di 500 milioni di euro, un capitale sociale di 2.374.310 di euro e vanta partecipazioni in altre società, insieme alle quali svolge, servizi di navigazione non solo sullo stretto, ma anche lungo ulteriori tratte tra la Sicilia e altre destinazioni.

L’operazione della Dia e della Dda di Reggio Calabria ha portato al sequestro di beni del valore di circa 800mila euro nei confronti di Massimo Buda, dipendente della società e figlio di Santo Buda, appartenente all’omonima famiglia di Villa San Giovanni, federata, secondo gli inquirenti, alla cosca Imerti-Condello. Il sequestro comprende due ditte individuali comprensive dell’intero patrimonio aziendale con sede a Villa San Giovanni; cinque appezzamenti di terreno di cui uno edificabile per 700 metri quadri; due appartamenti e un garage a Villa San Giovanni; un appartamento con box e piccolo vano cantinato nel Comune di Lissone; disponibilità finanziarie.

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