Caso Alaska, la verità sul portellone Boeing

Caso Alaska, la verità sul portellone Boeing
25 Giugno 13:04 2025

Galeotta fu la vacanza. Sì, perché se, com’è noto, Boeing ha vissuto un 2024 horror è stato a causa del caso Alaska e, dopo un’indagine di 17 mesi, l’Ntsb – National transportation safety board – ha stabilito che il famoso portellone, che si è staccato in volo per la mancanza di 4 bulloni (di cui non si sarebbe accorto nessuno), era stato montato da tecnici “impreparati”, mentre l’unico capace di farlo era in ferie. Al netto delle stoccate alla Faa – Federal Aviation Administration – citata per “inefficace supervisione dei noti problemi di tenuta dei registri” del colosso spaziale americano.

Ricordiamo in breve i fatti. Il 5 gennaio 2024 il Boeing 737 Max 9, operato come volo Alaska Airlines 1282 e diretto a Ontario, California, stava salendo a 14.830 piedi circa sei minuti dopo il decollo da Portland, Oregon, quando la porta di uscita centrale (Med) sinistra è saltata. Durante la rapida depressurizzazione gli effetti personali di alcuni passeggeri sono stati risucchiati fuori dall’aereo, le maschere di ossigeno sono cadute dalle unità di servizio sopraelevate e la porta della cabina di pilotaggio si è spalancata, ferendo un assistente di volo. Sette passeggeri hanno riportato ferite lievi. I due piloti, gli altri tre assistenti di volo e i restanti 164 passeggeri sono rimasti illesi.

UN COLPO A BOEING E UNO ALLA FAA

Fallimenti sistemici“. L’Ntsb usa la scure per tornare sull’incidente del volo Alaska Airlines, sostenendo che “la probabile causa della rottura del tappo della Med del Boeing 737 Max 9 è stata la mancata “formazione, guida e supervisione adeguate” da parte di Boeing ai suoi dipendenti. Ma ce n’è anche per la Faa: “Non è stata efficace – accusa l’Ntsb – nel garantire che Boeing affrontasse i problemi di non conformità ripetitivi e sistemici associati al suo processo di rimozione dei componenti”.

Nei due anni precedenti l’incidente – fa notare ancora il National transportation safety board – “il sistema di gestione volontaria della sicurezza (Sms) di Boeing era inadeguato, privo di supervisione formale da parte della Faa e non aveva identificato e mitigato i rischi in modo proattivo. L’indagine ha rilevato che dati accurati e continui sulla cultura della sicurezza complessiva sono necessari affinché un Sms possa essere integrato con successo in un sistema di gestione della qualità”.

L’ACCUSA DI HOMENDY

«Le carenze di sicurezza che hanno portato a questo incidente dovevano essere evidenti a Boeing e alla Faa, erano evitabili – l’attacco della presidente dell’Ntsb, Jennifer Homendy – Questa volta, mancavano i bulloni che fissavano il tappo Med. Le stesse carenze di sicurezza che hanno portato a questo incidente avrebbero potuto facilmente causare altre violazioni della qualità di fabbricazione e, forse, altri incidenti».

Il tappo Med è stato recuperato in un quartiere di Portland due giorni dopo l’incidente. Quando gli investigatori dell’Ntsb lo hanno esaminato, hanno trovato prove che mancavano i quattro bulloni necessari per fissarlo. Il tappo non fissato, dicono, “si era spostato gradualmente verso l’alto durante i precedenti cicli di volo”, fino a staccarsi dall’aereo in quel 5 gennaio. L’aeromobile era stato consegnato ad Alaska Airlines tre mesi prima.

L’inchiesta ha anche stabilito che il tappo del portellone era stato aperto “senza la documentazione richiesta nello stabilimento Boeing di Renton, il 18 settembre 2023, per eseguire lavori di riparazione dei rivetti sulla fusoliera ed è stato chiuso il giorno successivo. Sebbene le procedure Boeing richiedessero tecnici specifici per l’apertura o la chiusura dei tappi Med, nessuno degli operai specializzati era al lavoro al momento della chiusura. L’assenza di un’adeguata documentazione relativa a quel lavoro ha impedito l’esecuzione di un’ispezione di garanzia della qualità dell’operazione”.

Inoltre, è stata evidenziata la necessità di una formazione aggiuntiva sulle maschere di ossigeno per l’equipaggio e sui relativi sistemi di comunicazione, nonché la necessità di un maggiore utilizzo volontario dei sistemi di ritenuta per bambini.  L’Ntsb ha quindi emesso nuove raccomandazioni di sicurezza per la Faa e Boeing. Quelle precedenti sono state ribadite alla Faa, ad Airlines for America, alla National Air Carrier Association e alla Regional Airline Association.

Il rapporto finale sarà pubblicato nelle prossime settimane su Ntsb.gov.

ATTERRAGGIO D’EMERGENZA PER UN 777 DIRETTO A ROMA

Intanto, atterraggio d’emergenza per un Boeing 777 della United Airlines, decollato da San Francisco e diretto a Roma. L’aereo ha perso quota sull’Atlantico e è stato costretto ad atterrare, in sicurezza  dopo otto ore di volo all’aeroporto islandese di Keflavìk. A bordo c’erano 275 passeggeri, tutti illesi, così come i 14 membri dell’equipaggio. “Il volo United 507 è atterrato domenica a Keflavik per risolvere un problema meccanico“, ha comunicato la compagnia in una nota.

“L’equipaggio – riferisce Repubblica – avrebbe subito inviato un codice “squawk 770”, un segnale internazionale d’emergenza, deviando la rotta verso l’Islanda. Secondo quanto riporta il sito di Aviation Source News, i passeggeri sono stati fatti scendere e indirizzati verso altri aerei“.

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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