Catalogna, il tesoretto delle crociere secondo Clia

25 Gennaio 16:11 2018 Stampa questo articolo

È sempre più importante l’apporto del comparto crocieristico per la Catalogna secondo i dati di Clia, l’associazione internazionale dell’industria crocieristica. È infatti pari all’8% il traffico turistico complessivo di Barcellona rappresentato dai turisti che arrivano tramite le grandi navi, capace di generare il 20% del totale delle entrate economiche e il 24% dei pernottamenti in hotel, con quasi il 30% dei passeggeri che si ferma qualche notte nelle strutture della città.

Questi dati, diffusi nel rapporto universitario Study of the Economic Impact of Cruise Activity in Barcelona per Clia, hanno messo in luce come dal 2011 al 2016 la crescita del settore sia stata dell’1% annuo, e negli ultimi due anni l’homeport di Barcellona abbia registrato un balzo del 28%. Un boom avvenuto nonostante siano diminuiti i passeggeri in transito, con un aumento – di contro – di tutti quelli che iniziano o finiscono la propria crociera nella capitale catalana.

Inoltre, i benefici economici del comparto travalicano il mero settore turistico: quasi il 40% dei nuovi posti di lavoro, come il 55% del fatturato complessivo, sono collegati all’industria crocieristica. E il 73% del valore aggiunto prodotto rimane a Barcellona, con 200 milioni di introiti fiscali che a diverso livello vengono incassati dalle diverse istituzioni spagnole. Dallo studio emerge anche che senza i 6.908 posti di lavoro generati il tasso di disoccupazione locale sarebbe di un punto percentuale più alto, passando dall’11,5% al 12,5%.

«Secondo quanto evidenziato dalla ricerca, il contributo dei crocieristi produce un sempre più grande apporto all’economia della Catalogna per singolo turista, generando occupazione stabile e impatti positivi in ogni aspetto dell’economia del territorio», ha commentato Alfredo Serrano, direttore di Clia Spagna.

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