Così i profitti Ryanair sono immuni alla crisi dei 737 Max

05 Febbraio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Nonostante le incertezze legate al ritorno nei cieli del Boeing 737 Max, Ryanair è tornata a macinare profitti. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, infatti, il vettore irlandese ha riportato nel terzo trimestre del 2019 un margine prima delle tasse di 88 milioni di euro, contro la perdita di 66 milioni di euro fatta registrare dodici mesi prima.

Alla base di un simile risultato, è stato detto durante la presentazione dei risultati finanziari, c’è l’aumento del 9% delle tariffe medie, ma ancora di più l’incremento del 21% nei ricavi legati alle ancillary. A rendere incerto il futuro però, rimane la questione del “grounding” degli aeromobili banditi dai cieli di tutto il mondo in seguito agli incidenti aerei che hanno colpito i due velivoli di Lion Air e Ethiopian Airlines.

Archiviato l’obiettivo di trasportare 200 milioni di passeggeri entro il 2025, e in attesa di ricevere i primi esemplari dei 737 Max ordinati non prima del prossimo autunno, la compagnia ha incominciato a discutere con Boeing a proposito del risarcimento per il “danno d’immagine” subito a causa dei ritardi nelle consegne

«Da Boeing, non vogliamo solo essere risarciti per la perdite di traffico e ancillary che abbiamo dovuto subire, ma anche per i danni legati alla nostra reputazione», ha detto il numero uno del vettore Michael O’Leary, rigettando di fatto la controproposta del colosso di Seattle, che avrebbe suggerito di rimpiazzare i 210 ordini di Max 737 con un numero analogo di ordini per i Max 10, un modello più grande capace di ospitare a bordo fino a 230 passeggeri.

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