E ora Ferrovie dello Stato torna all’utile

E ora Ferrovie dello Stato torna all’utile
31 Marzo 10:57 2022 Stampa questo articolo

Il Gruppo Fs Italiane presenta il progetto di Relazione finanziaria annuale, che include il bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, esaminato e approvato del cda: ricavi operativi per 12,2 miliardi di euro con un ritorno all’utile netto per 193 milioni di euro.

Tutti i margini di esercizio hanno saldi positivi e in crescita, investimenti tecnici in aumento del 40% rispetto al 2020 con un livello di spesa, pari a 12,5 miliardi di euro, mai raggiunto prima.

«I positivi risultati conseguiti dal Gruppo nel 2021 rappresentano un solido presupposto per il rilancio di tutte le nostre attività, seppure in un contesto ancora condizionato dalla coda della fase pandemica e dalle tragiche vicende belliche tuttora in corso in Ucraina – ha commentato Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo Fs – In questo quadro il Gruppo Fs è chiamato a svolgere un ruolo rilevante nel perseguimento degli obiettivi del Pnrr, per dotare il Paese di un sistema infrastrutturale, di mobilità e di logistica merci efficienti e integrati, nonché per contribuire a rendere le nostre città più sostenibili. Il Gruppo intende anche essere protagonista del processo di transizione energetica in corso, come importante auto-produttore nazionale da fonti di energia rinnovabili. Si tratta di una sfida che tutti noi, donne e uomini del Gruppo FS, affronteremo con impegno e determinazione, consapevoli della centralità delle nostre attività a beneficio del sistema Paese».

I ricavi operativi del Gruppo salgono, rispetto al 2020, a 12,2 miliardi di euro, con un incremento complessivo di 1,3 miliardi di euro. Cresce anche il margine operativo lordo (Ebitda) di 255 milioni di euro, arrivando a 1,9 miliardi verso i 1,6 miliardi di euro dell’anno precedente (+15,6%) e si attesta a un valore positivo pari a 193 milioni anche l’Ebit.

L’aumento dei ricavi è legato a due fattori: la ripresa dei volumi di domanda rilevata da Trenitalia, diretta conseguenza della progressiva riduzione delle restrizioni e l’iscrizione di contributi a ristoro, previsti a livello nazionale e internazionale, dalle varie leggi e decreti emanati per un importo totale pari a 958 milioni di euro, in misura comunque inferiore (-9,1%) a quanto contabilizzato nel 2020, che hanno mitigato gli effetti negativi subiti dal Gruppo a causa della pandemia.

Sul fronte investimenti, il Gruppo registra un livello di spesa mai raggiunto prima e si conferma come il principale investitore in Italia. Nel 202, spesa per investimenti tecnici pari a 12,5 miliardi di euro: di questi, il 98% è stato gestito sul territorio nazionale e oltre 10 miliardi in infrastrutture ferroviarie e stradali.

Riguardo a sostenibilità e fattori Esg è proseguito il trend di diminuzione delle emissioni climalteranti grazie sia al rinnovo della flotta ferroviaria con mezzi a più alta efficienza energetica e al miglioramento del mix di generazione elettrico.

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