Enit, un italiano su cinque sceglie la vacanza open air

Enit, un italiano su cinque sceglie la vacanza open air
15 Luglio 07:00 2022 Stampa questo articolo

Negli ultimi anni l’open air ha conquistato la fiducia degli italiani. Le vacanze all’aria aperta sembrano essere il must post Covid per gli italiani: due su tre ammettono che dall’inizio della pandemia la propensione a svolgere all’aperto le proprie vacanze è cresciuta.

Parte da questo dato storico sul turismo open air la nuova edizione dello Studio sul Turismo Outdoor commissionata a Istituto Piepoli da Enit e Human Company. Un trend che si conferma anche per la stagione estiva 2022, in linea con quella del 2019, se non addirittura superiore.

«All’aperto, conveniente, italiana. L’identikit della vacanza degli italiani per l’estate del 2022 è piuttosto definito – commenta Livio Gigliuto, vice presidente Istituto Piepoli – Gli italiani cercano soprattutto località di mare, le cercano in Italia, e cercano ampi spazi all’aperto per sfuggire ai rischi del contagio. La propensione all’open air, che sembrava solo una risposta alla pandemia, è diventata in fretta un nuovo punto fisso delle vacanze italiane e probabilmente resterà abitudine anche per gli anni a venire».

Nell’estate 2022 sono 25 milioni gli italiani che hanno programmato una vacanza, più di un italiano su due (52%); di questi, uno su cinque pianifica una struttura outdoor, con predilezione per villaggi e agriturismi. Il turista open air è il più fidelizzato (l’82% si dichiara pronto a partire) ma anche il più orientato a prolungare il soggiorno: per il 24% dei turisti outdoor la vacanza sarà più lunga, mentre resterà invariata per gli altri.

«Le nuove prospettive offerte dall’outdoor consentono di vivere pienamente e in modo nuovo spazi inattesi – dice Roberta Garibaldi, amministratore delegato Enit – Il contesto storico ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità rivisitate, rispondendo anche all’esigenza di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consentendo di potenziare la fruizione dell’esperienza di viaggio. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2022 è un anno ideale per intercettare nuovamente i flussi da oltreoceano che rappresentano uno dei bacini principali di provenienza degli adventure traveler, e uno dei più attivi per presenza di t.o. specializzati in questo mercato».

Riguardo alla meta, l’Italia si conferma la favorita dai turisti outdoor con l’88% delle preferenze (+3% rispetto al 2021). Sul podio delle regioni preferite la Puglia (18%) consolida la prima posizione e condivide il podio con la Toscana (11%) e la Sardegna (10%). Ottime le performance di Lazio, Calabria e Sicilia (tutte a quota 8%). Quanto alle destinazioni e al periodo, il 58% di chi pianifica una vacanza outdoor sceglierà il mare, il 17% la montagna e il 14% città e località d’arte prevalentemente nei mesi di luglio (42%) e agosto (46%), che si confermano i mesi dominanti, con una quota apprezzabile a settembre (11%).

Sulla rinuncia alle vacanze prevalgono i motivi economici (38%), e il Covid resta piuttosto marginale, con solo il 5% degli intervistati che ha dichiarato di non partire per paura del contagio. Caro carburante e inflazione sono i principali fattori per la scelta delle vacanze per sette italiani su 10, seguiti dalla presenza di tariffe flessibili che mettono al sicuro da perdite economiche (61%) e un buon numero di offerte last minute (53%). Secondo l’indagine, un quarto dei vacanzieri aspetta la prenotazione sotto data: la percentuale è la stessa sia tra i propensi (29%) che tra i turisti outdoor (28%). Tra i canali di prenotazione, prevale il metodo diretto con il 53% degli intervistati che ha dichiarato di aver prenotato o volerlo fare, contattando direttamente la struttura. Solo il 25% ha indicato le Ota e il 13% le agenzie di viaggi o i tour operator tradizionali.

«L’indagine conferma le previsioni del Gruppo, per cui si annuncia una stagione positiva con performance superiori ai dati pre Covid – aggiunge Domenico Montano, general manager Human Company – A oggi stimiamo il 40% di presenze in più rispetto al 2021 e una crescita del 15% sulla stagione 2019 per tutti i village. Il mare si conferma la meta preferita specialmente dai connazionali ma registriamo anche la ripresa del turismo nelle città d’arte, dove siamo presenti con i nostri camping in town, vissuti non più come semplici luoghi dove pernottare ma come facilitatori per visitare il territorio anche fuori stagione. A testimoniare il trend positivo delle città italiane anche i nostri Mercati Centrali a Firenze, Roma, Torino e Milano».

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