Etoa: «Subito la riforma dei visti per l’area Schengen»

27 Gennaio 12:04 2017 Stampa questo articolo

L’Etoa chiede all’Unione europea di accelerare sulla riforma dei visti per l’area Schengen separando le richieste di tipo turistico da quelle umanitarie. La nota dell’associazione europea dei tour operator sottolinea la necessita di sbloccare l’iter per la riforma, ferma in Commissione europea dal 2014.
Proprio come conseguenza delle crisi umanitarie in atto, l’Etoa chiede all’Ue di separare i visti turistici da quelli umanitari, accelerando e semplificando le procedure per ottenere entrambi i tipi di documenti.

«Il turismo crea occupazione, soprattutto tra i giovani – afferma Tom Jenkins, ceo di Etoa – L’interesse a viaggiare in Europa, in particolare dai Paesi i cui cittadini necessitano del visto, non può essere dato per scontato. La riforma dei visti nell’area Schengen, infatti, è state proposte nel 2014, e ora siamo nel 2017: se l’Ue è seriamente intenzionata a creare posti di lavoro, dev’essere altrettanto seria anche sulla riforma dei visti».

Il messaggio è diretto al nuovo presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, affinché acceleri e semplifichi le procedure.
«Il 2018 sarà l’Anno del turismo Europa-Cina e l’Ue dev’essere in grado di rispondere alla domanda di viaggi. La questione della risposta europea in materia di migrazione e crisi umanitarie non deve influenzare le misure per promuovere e facilitare il turismo legittimo», sottolinea l’eurodeputato István Ujhelyi, vicepresidente del comitato dei Trasporti e del turismo del Parlamento europeo e membro della delegazione per le relazioni con la Cina.

La richiesta dell’associazione dei tour operator europei è, quindi, quella di gestire in maniera separata le richieste di visti per turismo e per motivi umanitari. Secondo Etoa questo faciliterebbe l’inbound e, nel contempo, sarebbe d’aiuto per affrontare il tema della migrazione.

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