Fee sui gds, lettera aperta alla commissaria Bulc

21 Giugno 09:00 2017 Stampa questo articolo

L’obiettivo è chiaro: reagire al consolidamento in atto nel trasporto aereo europeo e alla mancanza di trasparenza che, negli ultimi tempi, sembra caratterizzare l’industria dell’aviazione. Per questo un gruppo di operatori del settore – dai rappresentanti dei consumatori ad associazioni come Ectaa, Guild of Travel Management Companies, Global Business Travel Association e le sigle degli agenti di viaggi di diversi Paesi – ha preso carte e penna e ha scritto alla commissaria europea dei trasporti Violeta Bulc, esprimendo preoccupazione per quanto sta succedendo nei cieli del vecchio continente.

Al commissario si chiede di «supportare e difendere i valori di un mercato dell’aviazione aperto e competitivo», come è quello sviluppatosi in Europa dopo 25 anni di liberalizzazione, minacciato da un lato dalla serie di fusioni e acquisizioni (oltre che codeshare agreement) verificatesi negli ultimi anni e dall’altro dalla progressiva limitazione della trasparenza nella distribuzione, come nel caso di Lufthansa e British Airways. «La decisione di queste due compagnie di introdurre una fee per le prenotazioni tramite gds – si legge nella lettera – discrimina ulteriormente i canali della distribuzione neutrale, obbligando i consumatori (e gli agenti) a scegliere per le prenotazioni i sistemi dei vettori».

La paura, secondo quanto affermano i firmatari della missiva, è che con l’andare del tempo saranno sempre di più i vettori che seguiranno questa strada, di fatto alterando in modo irreversibile il ricorso al canale distributivo dei gds, l’unico che consente di operare confronti tra la diverse tariffe in campo. Sul fronte del consolidamento in atto nei cieli europei, l’opinione degli operatori non lascia spazio a molti dubbi.

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