Fenomeno gay wedding: la mappa del business

20 Marzo 07:00 2019 Stampa questo articolo

Con oltre 6,7mila unioni civili nel 2017 e un trend in crescita anche nell’ultimo anno, il gay wedding si conferma una nicchia emergente di grande interesse economico, anche per gli agenti di viaggi. Il 63% delle coppie non rinuncia infatti al viaggio di nozze, spesso in mete lungo raggio, anche se almeno il 25% decide di restare in Europa.

«Conoscere il target e puntare sulla professionalità sono chiavi indispensabili per posizionarsi in un mercato che può offrire buone opportunità ad agenti e wedding planner». A dirlo è Giovanna Ceccherini, sales manager Quiiky Tours, operatore specializzato nel turismo Lgtb, che ha delineato in un’indagine un quadro aggiornato del gay wedding in Italia.

La ricerca ha evidenziato che il nord Italia è l’area in cui si registra il maggior numero di celebrazioni (60% del totale), con in testa Lombardia, Lazio, Emilia e Toscana, segue il centro con il 28%, mentre al sud la percentuale scende al 12%, con Calabria, Basilicata e Molise fanalini di coda.

Roma, con 763 unioni civili, è la città capofila, seguita da Milano (621), Torino (256) e poi Firenze, Bologna, Napoli. Preponderante è la quota dei matrimoni gay, che sono il 70%, contro un 30% di quelli lesbian; il 35% delle coppie si sposano in un comune diverso da quello di residenza e un buon 50% autofinanzia l’unione, senza aiuti da parte delle famiglie. Qual è allora la strategia giusta per posizionarsi con successo in questa nicchia? «Il 90% dei gay teme di essere rifiutato dal wedding planner – precisa Ceccherini – per questo è importante che la comunicazione verso questo target sia improntata alla professionalità, con attenzione al linguaggio, evitando di cadere in stereotipi imbarazzanti e verificando che anche i fornitori siano effettivamente gay-friendly».

Grande importanza riveste ovviamente il sito web, all’interno del quale dedicare una pagina al gay wedding, differenziata dal resto, con un linguaggio neutro (niente “sposo e sposa”, per intenderci, bensì sposo/sposo o sposa/sposa) e immagini appropriate, scartando l’ormai obsoleto arcobaleno a favore di simboli più nuovi e creativi.

CONTEA DI BOULDER TRA I PIONIERI LGBT. Era il lontano 1975, quando il tribunale della contea di Boulder, negli Usa, diede la licenza di matrimonio a una coppia gay. A questa ne seguirono molte altre. Così la cittadina di 100mila abitanti in Colorado ha avuto un ruolo da protagonista nella storia dei diritti Lgbt. Clela Rorex, impiegata della contea, emise un totale di sei licenze finché non fu fermata dal procuratore generale dello Stato che le invalidò tutte. Ma la Rorex non si fermò e oggi – per l’esattezza lo scorso 4 gennaio – è stata apposta in tribunale una targa commemorativa.

MATRIMONI ALL’ESTERO CONVERTITI IN UNIONI. I matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero tra un italiano e uno straniero non possono essere trascritti all’anagrafe italiana. Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione, che ha respinto il ricorso di una coppia. La Suprema Corte ha specificato che queste nozze posso essere convertite in unioni civili.

CANADA SUL PODIO, MA L’ITALIA È NELLA TOP TEN. C’è anche l’Italia nella top ten delle mete gay friendly ideali per i viaggi di nozze delle coppie Lgbt. A rivelarlo è una ricerca di The Latin America Travel Company, stilata tenendo conto di una serie di fattori che, oltre al grado di romanticismo e all’appeal della destinazione, include anche l’assenza di discriminazioni, il rispetto della marriage equality, l’inclusività e l’offerta di servizi Lgbt friendly.

Sul podio campeggia il Canada, che nel 2005 è stato il primo Paese, al di fuori dell’Europa, ad aver legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Seguono a ruota Nuova Zelanda, Australia, Svizzera, miglior Paese europeo per lune di miele Lgbt, Irlanda, Francia, Grecia, Finlandia, Stati Uniti e Italia. Al 16° posto, l’Argentina guida la lista dei Paesi sudamericani, mentre il Sudafrica è l’unica destinazione africana. Assente l’Asia, dove le nozze gay sono ancora illegali.

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Maria Grazia Casella
Maria Grazia Casella

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