Giappone, scatta la departure tax da 8 euro

04 Gennaio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Ammonta a circa 8 euro (al cambio attuale, più o meno 1.000 yen) la tassa che, a partire dal 7 gennaio prossimo dovranno pagare tutti i turisti al momento di lasciare il Giappone.

La nuova imposta riguarderà in un primo momento i viaggiatori che usciranno dal Paese a bordo di un aereo o di una nave, indipendentemente dalla loro nazionalità.

Con i proventi della tassa, il governo del Sol Levante intende effettuare una serie di investimenti per sviluppare il turismo, a partire da un piano riguardante la costruzione di nuove infrastrutture e da uno relativo allo snellimento delle procedure di immigrazione, come ad esempio l’introduzione nei principali aeroporti di gate dotati di procedure di riconoscimento facciale.

Ad essere esentati dall’imposta, saranno i turisti in transito (con un massimo di 24 ore di permanenza) e i bambini al di sotto dei due anni. Non dovranno versare il tributo neppure i viaggiatori in possesso di biglietti acquistati ed emessi prima del 7 gennaio. Secondo le stime degli analisti e del governo nipponico, i ricavi dalla cosiddetta departure tax dovrebbero aggirarsi intorno a 6 miliardi di yen (poco meno di 50 milioni di euro) fino al prossimo marzo, e 50 miliardi di yen (oltre 400 milioni di euro) nell’anno fiscale 2019.

Negli ultimi anni il numero di visitatori in Giappone è aumentato fino 30 milioni del 2018, ma l’obiettivo del governo è di arrivare a quota 40 milioni nel 2020, quando Tokyo ospiterà le Olimpiadi e le Paraolimpiadi.

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