I piani di Accor per gestire la crisi globale degli hotel

I piani di Accor per gestire la crisi globale degli hotel
06 Aprile 11:04 2020 Stampa questo articolo

Con l’intensificarsi della crisi, più della metà degli hotel Accor in tutto il mondo sono stati chiusi, probabilmente oltre i due terzi anche nelle prossime settimane. Una buona notizia però, è la conferma del recupero del mercato alberghiero cinese con progressivi miglioramenti del tasso di occupazione e dell’attività F&B.

Il repentino peggioramento della situazione ha spinto il Gruppo a intraprendere azioni drastiche in tutte le sue operazioni globali. Queste azioni sono indispensabili per limitare l’impatto negativo su guadagni e liquidità e sono necessarie per prepararsi al recupero post crisi.

DIVIDENDO E AZIONI DI SOLIDARIETÀ.  Il Consiglio di amministrazione di Accor ha deciso di completare le azioni attuate dal management, ritirando la sua proposta di pagamento del dividendo previsto per il 2019, ovvero 280 milioni euro.

Dopo aver consultato i principali azionisti del Gruppo, JinJiang International, Qatar Investment Authority, Kingdom Holding Company e Harris Associates, Accor ha deciso di allocare il 25% del dividendo previsto (€ 70 milioni) al lancio di “ALL Heartist Fund”, un veicolo per usi speciali legati all’emergenza coronavirus. Questo fondo in particolare aiuterà i 300mila dipendenti del Gruppo, impegnandosi a pagare le spese ospedaliere derivanti dal coronavirus per coloro che non dispongono di previdenza sociale o assicurazione medica.

Inoltre, il Gruppo implementerà ulteriormente le sue iniziative di solidarietà a supporto degli operatori sanitari di prima linea e delle organizzazioni no profit.

Questo fondo ha ricevuto il sostegno unanime dei membri del Consiglio di amministrazione, che hanno deciso di ridurre del 20% l’ammontare delle loro quote di partecipazione a beneficio di ALL Heartist Fund. Allo stesso tempo, Sébastien Bazin, presidente e amministratore delegato di Accor, rinuncia al 25% della sua retribuzione per la durata della crisi, mentre l’importo equivalente sarà versato al Fondo.

«La nostra missione è accogliere, proteggere e prendersi cura degli altri. Alla luce di questa situazione di emergenza, abbiamo deciso di agire in modo immediato e significativo, nello spirito dei nostri valori e impegni. Attraverso questo gesto di grande impatto, desideriamo esprimere la nostra solidarietà e gratitudine a tutti coloro che dimostrano coraggio e altruismo durante questa crisi», ha commentato Sébastien Bazin.

BILANCIO. Grazie alla sua recente trasformazione in un modello di asset light e alla sua strategia di conservazione della liquidità, Accor ora può contare su un bilancio solido, con oltre 2,5 miliardi di euro di liquidità disponibile, e una linea di credito revolving non utilizzata per 1,2 miliardi di euro.

Se è ancora troppo presto per stimare la durata di questa crisi, il Gruppo sta già anticipando forti ripercussioni sulla sua performance per il 2020, ma rimane molto ottimista sulle prospettive per il settore alberghiero, e quindi anche per l’Azienda stessa, sia per i suoi collaboratori, partner o azionisti.

Le prime misure per far fronte a questa situazione sono state messe in atto già da febbraio. Nel complesso, queste includono:

Abolizione dei viaggi, il blocco delle assunzioni, la disoccupazione parziale o tecnica che colpisce il 75% del personale della sede centrale nel secondo trimestre, generando una riduzione minima di 60 milioni di euro di costi centrali nel 2020. 

Allo stesso tempo, il Gruppo continua a razionalizzare tutte le altre spese (distribuzione, marketing, IT, ecc.) per far fronte alla prevista riduzione del fatturato.

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