Incendi estivi, ci risiamo.
La mappa delle emergenze

Incendi estivi, ci risiamo. <br>La mappa delle emergenze
30 Luglio 11:19 2025

Questa volta Catania ha superato la prova del fuoco. Martedì pomeriggio voli sospesi per un paio d’ore a Fontanarossa, a causa di un incendio divampato nei pressi dell’aeroporto. “A seguito dell’intervento delle autorità competenti e del completo spegnimento delle fiamme nelle vicinanze dello scalo – si legge in una nota della Sac, la società di gestione – le operazioni di volo, sia in partenza che in arrivo, sono state regolarmente ripristinate in condizioni di piena sicurezza”

Si sono dissolti in breve tempo, insomma, i fantasmi di due anni fa, quando l’aeroporto era stato chiuso a lungo in piena estate, coinvolgendo nel domino gli altri scali siciliani. Prima un rogo scoppiato il 16 luglio aveva causato la chiusura del terminal A fino al 24 luglio. Poi ci si è messo di mezzo l’Etna con la classica eruzione, che ha provocato ulteriori chiusure, come quella del 14 agosto.

Da un’isola all’altra gli incendi restano un triste leit motiv estivo. Come quello di Villasimius, in Sardegna, dove domenica scorsa l’area intorno alla magnifica spiaggia di Punta Molentis è stata devastata dalle fiamme, che hanno distrutto l’intera pineta e la macchia mediterranea, oltre alle auto parcheggiate, di proprietà di molti turisti presenti al momento del disastro. Guardia costiera e vigili del fuoco sono stati costretti a soccorrere i bagnanti rimasti bloccati.

Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi sull’origine del rogo e prende corpo la pista del dolo: un’auto sospetta sarebbe stata vista allontanarsi dalla zona dell’incendio, che rientra nell’area marina protetta di Capo Carbonara.

IN EUROPA IN FUMO PIÙ DI 230MILA ETTARI DI FORESTA

E l’estate particolarmente torrida, con punte di calore di molto superiori ai 40 gradi, oltre ai forti venti, ha contribuito al moltiplicarsi degli incendi in diversi Paesi dell’Europa Sud-Orientale. Carbonizzati ettari ed ettari di terreno e case, con numerose vittime.

Secondo i dati del Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi dell’Ue, da gennaio in Europa è andata in fumo un’area grande quasi quanto il Lussemburgo. Il totale dei terreni bruciati a metà luglio è di 231.539 ettari, il 119% in più rispetto alla media a lungo termine.

Durante tutto il mese di luglio è stata l’Europa meridionale ad essere particolarmente colpita dagli incendi, con decine di persone che hanno perso la vita tra le fiamme e migliaia che sono state evacuate da villaggi in Turchia, Grecia, Cipro, Creta, Albania, Bulgaria: gli ultimi due i più recenti.

In Albania, nel sud-ovest del Paese, da giorni si susseguono numerosi roghi alimentati da venti forti e temperature elevate. Le fiamme hanno costretto all’evacuazione decine di turisti e residenti, soprattutto nella zona di Borsch.

Le autorità hanno schierato vigili del fuoco, esercito e mezzi aerei per contenere gli incendi forestali, ma la situazione rimane critica e Tirana ha chiesto formalmente l’assistenza del Meccanismo europeo di protezione civile.

In Bulgaria gli incendi sono scoppiati – sarebbero ancora oltre 230 i roghi attivi – in particolare nelle zone orientali al confine con la Turchia. Anche qui temperature estreme e siccità persistente hanno costretto le autorità a dichiarare l’allerta rossa in undici regioni, a causa del rischio estremo di propagazione delle fiamme: è stato richiesto l’intervento dell’Unione europea,che ha inviato quattro elicotteri e due aerei.

In Turchia il fuoco ha divorato ettari di bosco nella provincia di Bursa, situata nella zona nord-occidentale e geograficamente molto vicina al confine greco. Il forte vento ha favorito la rapida diffusione delle fiamme e i vigili del fuoco hanno evacuato oltre 480 famiglie in tre diversi villaggi.

Il presidente Erdogan ha annunciato che 99 persone sono state accusate di aver causato deliberatamente o per negligenza i roghi, come l’uso imprudente di fuochi all’aperto e mozziconi di sigaretta.

Spento da pochi giorni il vasto rogo di Cipro, a Limassol, che ha bruciato l’1,3% del territorio, ovvero un’area di 120,7 chilometri quadrati. Le fiamme hanno distrutto diverse abitazioni a Souni e Omodos e causato lo sfollamento di migliaia di persone, trasferite in alloggi temporanei. I roghi hanno causato due morti e le operazioni di soccorso ancora continuano a pieno ritmo.

IN GRECIA ALLERTA MASSIMA

La Protezione civile greca ha segnalato che il rischio di incendi rimane molto elevato, dopo che nei giorni scorsi numerosi roghi hanno colpito le isole di Citera, Evia, Eubea – qui interi villaggi sono stati evacuati e allevamenti devastati dalle fiamme – di Creta e alcune regioni dell’Attica e del Peloponneso. Anche Atene è stata lambita dalle fiamme divampate nel sobborgo di Zografo, a est della città.

Anche se le temperature hanno iniziato a scendere, il portavoce del governo ellenico, Pavlos Marinakis, ha invitato i cittadini a rimanere “in costante allerta“, in particolare sull’isola di Citera – nota meta turistica con 3.600 abitanti – le condizioni di vento restano “preoccupanti”.

Lo scorso mese, un incendio scoppiato nell’isola di Chio, la quinta più grande del Paese, ha distrutto 4.700 ettari di terreno.

ROGHI ANCHE IN PORTOGALLO

In Portogallo due grandi roghi divampati il 29 luglio, a Arouca, nel distretto di Aveiro, e a Ponte da Barca, nel distretto di Viana do Castelo, hanno richiesto la mobilitazione di più di 900 vigili del fuoco, supportati da oltre 300 mezzi di terra e da due elicotteri. Un altro incendio ha colpito Penamacor, nel distretto di Castelo Branco .

Gli incendi nel distretto di Aveiro, non lontano dalla città di Porto, hanno costretto le autorità a chiudere le passerelle di Paiva – un famoso ponte sospeso molto frequentato dai turisti – per motivi di sicurezza.

Al momento tutta la zona del Portogallo continentale, ad eccezione di Faro, è in allerta gialla almeno fino a giovedì 31 luglio a causa delle alte temperature. L’allerta gialla riguarda anche l’arcipelago di Madeira, la costa meridionale e le regioni montuose.

Carla Villani e Fabrizio Condò

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