Ita, i sindacati tendono la mano all’operazione Msc-Lufthansa

Ita, i sindacati tendono la mano all’operazione Msc-Lufthansa
25 Gennaio 16:22 2022 Stampa questo articolo

La partnership Msc-Lufthansa per l’acquisizione della maggioranza di Ita Airways provoca le prime reazioni positive dei sindacati che non disdegnano la soluzione prospettata dal comunicato del 24 gennaio della compagnia di crociere – operazione che secondo fonti di stampa si aggirerebbe intorno agli 1,2 miliardi di euro – ma sottolineano l’importanza del mantenimento di una percentuale di quote da parte dello Stato italiano.

«Accogliamo con estremo favore l’ipotesi di un accordo che potrebbe portare il colosso marittimo Msc in partnership con il governo italiano e Lufthansa ad acquisire una quota della compagnia di bandiera – afferma Salvatore Pellecchia, segretario generale della Fit-Cisl – Questa manifestazione di interesse dimostra anche l’apprezzamento per la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Ita. È altrettanto di assoluto buon senso e opportuno che lo Stato italiano rimanga all’interno di una compagnia nella quale sono state immesse ingenti risorse pubbliche con il non infondato auspicio che si torni finalmente a fare utili e a crescere grazie alle importanti sinergie che si genererebbero con l’ingresso di Lufthansa e di Msc».

Per Claudio Tarlazzi, segretario nazionale Uiltrasporti, «credo che Msc punti soprattutto a sviluppare il cargo, perché nel piano di Ita non c’è granché. Ne potrebbero beneficiare sia Malpensa che Fiumicino. Ora c’è da capire il progetto, quale sarà la quota di maggioranza con Stato italiano in minoranza e quale sarà l’offerta. Potrebbe essere una buona opportunità per Ita, ma se devo pensare ad una alleanza solo con Lufthansa, preferisco ci sia pure Msc. Il rischio è che a Lufthansa interessi solo mercato italiano, mentre con Msc lo scenario cambia».

Ancora secondo Pellecchia, inoltre, è essenziale che nel progetto industriale si assegni un «ruolo non ancillare ad Ita e che il medesimo progetto industriale permetta, con un ponderato incremento della flotta e delle destinazioni, di dare la dignità della piena occupazione a quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori altamente professionalizzati che oggi sono ancora fuori dal perimetro aziendale».

Proprio dai dipendenti di Alitalia in amministrazione straordinaria ancora fuori dal progetto Ita Airways arriva però una forte contestazione alla newco guidata da Alfredo Altavilla. «Nelle ultime settimane sono stati presentati centinaia di ricorsi da parte dei lavoratori ex-Alitalia del ramo Aviation contro Ita airways, presso il tribunale di Roma sezione lavoro – ha annunciato il segretario generale di Assovolo, Davide Carovana – Chiediamo la piena applicazione dell’articolo 2.112 nel passaggio del ramo Aviation da Alitalia a Ita airways, il pieno rispetto delle normative in materia di cessione di ramo di azienda».

Assovolo – associazione che non ha sottoscritto il verbale di accordo del 2 dicembre 2021 (sottoscritto invece dai rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporto aereo, Anpac e Anpav) – denuncia poi il totale arbitrio nelle assunzioni: «essendo infatti Ita una azienda a totale controllo pubblico, la selezione del personale doveva avvenire con criteri di scelta trasparenti, pubblici ed imparziali ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione e dei principi comunitari».

nel frattempo, Ita Airways ha annunciato un ulteriore accordo di codeshare con airBaltic sui voli diretti da Roma (Fiumicino) e Milano (Malpensa) per Riga con la compagnia aerea lettone che applicherà il suo codice BT sui voli operati da Ita su 10 destinazioni italiane (Brindisi, Bari, Catania, Genova, Palermo, Reggio Calabria, Lamezia Terme, Torino, Trieste, Venezia) più Bologna, Firenze, Napoli e Verona durante l’orario estivo.

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