L’Italia dice addio a 10 milioni di turisti nel mese di aprile

L’Italia dice addio a 10 milioni di turisti nel mese di aprile
06 Aprile 10:47 2020 Stampa questo articolo

Dopo marzo, la diffusone del nuovo coronavirus cancella anche il turismo del mese di aprile, che avrebbe movimentato 10,5 milioni di viaggiatori – considerando le vacanze di Pasqua e i ponti di primavera – con 3,3 miliardi di consumi turistici, che invece andranno perduti. A stimarlo è Cst Firenze per Assoturismo Confesercenti.

Per la filiera turistica italiana, aprile è generalmente il momento della ripresa degli spostamenti e il periodo della riapertura delle imprese stagionali del balneare, dei laghi e più in generale del segmento dell’open air.

«Lo stop improvviso ha messo in ginocchio il comparto, colpendo direttamente tutte le attività della ricettività e dei servizi turistici – commenta Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo –Lo scorso anno si dibattevano i presunti pericoli dell’overtourism, quest’anno si vive la catastrofe dello zero tourism. Si fermano gli alberghi, i B&B, i villaggi turistici e i camping; gli stabilimenti balneari valutano di rinunciare ai preparativi d’inizio stagione. Svaniscono i ricavi anche per i servizi del settore, dalle agenzie di viaggi alle guide, dagli Ncc ai bus turistici. Per non parlare della crisi dei pubblici esercizi e dei ristoranti, solo parzialmente alleviata e in una minoranza dei casi dalla vendita a domicilio».

Secondo Messina, «finora il governo non ha fatto abbastanza per alleviare la crisi del turismo. Imprese e operatori hanno visto crollare completamente i fatturati. L’indennità di 600 euro, che può essere utile per la sussistenza, non è un aiuto adeguato a sostenere uno dei settori chiave dell’economia italiana nel suo momento più difficile».

Il presidente di Assoturismo chiede con urgenza misure ulteriori: «Serve di più e subito, dalla moratoria degli affitti allo stop del fisco. Soprattutto, è necessaria una iniezione di liquidità consistente: ci avviamo a perdere tutta la stagione primaverile e anche quella estiva non promette bene. Difficile che la ripresa arrivi prima del prossimo anno: senza un aiuto, le imprese turistiche salteranno come birilli».

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