Madagascar, appello ai t.o.: «Ecoturismo, oltre al mare»

16 Giugno 10:21 2017 Stampa questo articolo

«Gli italiani? Dovrebbero scoprire che oltre a Nosy Be il Madagascar ha molto da offrire». Parola di Vola Raveloson, direttore esecutivo dell’Office National du Tourisme de Madagascar, che in occasione della sesta edizione della International Tourism Fair Madagascar (ITM), svoltasi nella capitale malgascia dall’8 all’11 giugno, sottolinea come siano molte le zone del Paese ancora tutte da scoprire per i turisti di casa nostra.

«Ad esempio il sud-est e la zona di Toliara e del parco nazionale di Isalo – prosegue la manager – l’ideale per chi vuole sperimentare uno dei nostri nuovi pr0dotti, l’ecoturismo e il turismo avventura».

Dopo il rebranding dello scorso settembre che ha visto la Grande île incominciare a proporsi come Treasure Island, l’ente del turismo ha infatti deciso di puntare, non solo sul tradizionale prodotto mare, ma anche sulla ricchezza della biodivesità che caratterizza tutto il Paese. «Vorremmo che i tour operator italiani capissero quante cose si possono fare in Madagascar, anche al di fuori dei sentieri più conosciuti. Il Paese non ha problemi di sicurezza ed esistono anche le strutture di buon livello», dice.

In attesa quindi della risposta degli operatori italiani, il Paese malgascio ha festeggiato un aumento del 20% nel numero di arrivi lo scorso anno (i turisti stranieri sono stati in tutto 280mila), un trend positivo che è continuato anche nel primo trimestre del 2017. «Certo, i numeri sono ancora lontani da quelli del 2008 quando arrivarono qui 375mila turisti, ma siamo sulla buona strada per recuperare. E lo dimostra il successo dell’edizione 2017 dell’International Tourism Fair Madagascar, a cui hanno partecipato operatori e professionisti del turismo provenienti da mercati chiave come l’Europa e la Cina», quest’ultima invitata d’onore alla manifestazione in virtù della partnership economica che da quasi vent’anni lega i due Paesi.

«Per noi il turismo rappresenta la seconda industria più importante a livello nazionale, per questo è in corso un progetto di sviluppo a 360° sia delle infrastrutture che del settore dell’ospitalità», aggiungeVola Raveloson. E tra i segmenti in grande crescita, la direttrice dell’Office National du Tourisme de Madagascar non ha mancato di sottolineare il ruolo delle crociere: «Costa ha aumentato i propri passeggeri sull’itinerario che tocca il porto di Tamatave del 20%, e nel 2017 l’obiettivo è di arrivare a toccare quota 17mila crocieristi».

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Giorgio Maggi
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