Mancati rimborsi aerei:
le agenzie si appellano all’Europa

Mancati rimborsi aerei:<br> le agenzie si appellano all’Europa
23 Febbraio 13:34 2021 Stampa questo articolo

Allarme refund: il perdurante rifiuto di molte compagnie aeree a rimborsare le agenzie di viaggi e i loro clienti deve cessare. È il forte grido lanciato da Ectaa e dall’Eu Travel Tech che ricordano come la stessa Unione europea ha ripetutamente richiamato le compagnia aeree all’adempimento dei loro obblighi in materia di rimborsi aerei, che deve essere applicato sia nelle transazioni B2cC sia in quelle B2B che vede coinvolte migliaia di agenzie di viaggi.

Il ritardato o mancato rimborso, a uno anno dallo scoppio della pandemia, è un ulteriore grave danno per l’industria dei viaggi e nella nota ufficiale dell’Ectaa si punta il dito su alcune compagnie aeree che devono ancora dar conto delle innumerevoli richieste di rimborso per viaggi annullati per la chiusura delle frontiere e le restrizioni adottate dai vari governi.

Occorre quindi sbloccare questa situazione perché le imprese di viaggi si trovano anche a dover affrontare crescenti problemi finanziari legati anche ad un livello di vendite che, ancora oggi, appare asfittico.

L’Ectaa, pur riconoscendo che alcune compagnie aeree hanno adempiuto ai loro obblighi erogando i rimborsi, evidenzia che moltissime altre aerolinee continuano a ritardare o addirittura ignorare le richieste di rimborso, “stressando” gli  agenti di viaggi accreditati Iata che si trovano a gestire le legittime richieste dei clienti, i quali pretendono i rimborsi.

La situazione sta diventando seria perché il volume di arretrati di richieste per rimborsi è ormai insostenibile. L’Ectaa sottolinea che l’istanza sugli obblighi di rimborso delle compagnie aeree – ai sensi del regolamento sui diritti dei passeggeri aerei dell’Ue (Reg.261/2004) e della risoluzione Iata 824r  – è stata presentata più volte alla Commissione europea. Il problema è che la stessa suddetta risoluzione non sembra sia applicata da Iata; mentre l’applicazione del Reg. 261/2004 spetta agli organismi nazionali, e molti di questi ancora oggi sembrano riluttanti ad agire.

Dall’inizio della crisi, Ectaa e la Eu Travel Tech hanno sostenuto le istanze dell’intera catena del valore del viaggio e le autorità garanti della concorrenza sono state invitate ad approvare l’erogazione di aiuti di Stato alle compagnie aeree subordinandoli all’effettivo espletamento dei rimborsi. “Ma – conclude la nota Ectaa – nonostante i miliardi di euro ricevuti da contribuenti dei vari Paesi del mondo, alcune compagnie aeree continuano a rifiutare o ritardare queste procedure di refund, a danno dei clienti e delle imprese di viaggi. Comportamenti che di fatto minacciano la reputazione delle agenzie e degli operatori turistici in genere, facendo diminuire la fiducia dei consumatori, che dovrebbe essere fondamentale preservare, nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti nell’industria dei viaggi”.

Per Emmanuel Mounier, segretario generale di Eu Travel Tech, «il settore dei viaggi è costruito nel suo complesso come un ecosistema integrato. Quello che stiamo vedendo oggi è che quando una parte fallisce, colpisce fortemente il resto. Gli agenti di viaggi stanno sollecitando, invano, le compagnie aeree a rispettare i loro obblighi di rimborso e a questo punto devono intervenire energicamente le istituzioni europee per regolamentare con rigide norme il tema dei rimborsi aerei a beneficio finale dei consumatori».

Un pensiero condiviso dal presidente dell’Ectaa, Pawel Niewiadomski che aggiunge: «È inaccettabile che alcune compagnie aeree continuino a rifiutare rimborsi alle compagnie di viaggio e di conseguenza ai loro clienti. C’è ormai una profonda crisi di cassa che sta danneggiando la catena del valore dei viaggi organizzati e bisogna porre fine a questo atteggiamento di talune compagnie aeree che, ignorando la politica e le regole del refund, danneggiano sia la filiera che gli stessi consumatori».

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