Manovra turismo in arrivo:
gli ammortizzatori previsti

Manovra turismo in arrivo: <br>gli ammortizzatori previsti
23 Luglio 08:48 2020 Stampa questo articolo

Parte da lì il nuovo pacchetto di misure dedicato al turismo: dal nuovo scostamento di bilancio, pari a 25 miliardi di euro e che dopo il via libera del Consiglio dei ministri sarà votato in Parlamento il 29 luglio. Il prossimo decreto, quindi, dovrebbe arrivare in Cdm entro la prima metà di agosto, e potrebbe contenere ulteriori risorse economiche per il settore turistico e per la cultura (si parla di circa 700 milioni di euro).

Buona parte dell’extra deficit sarà destinato alla proroga della cassa integrazione (saranno altre 18 le settimane concesse), «alternativa a uno sgravio per quelle aziende che decidono di far rientrare i propri dipendenti a lavoro», spiega il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, durante il tavolo sulla riforma degli ammortizzatori sociali con Cgil, Cisl e Uil.

Inoltre, l’esecutivo avrebbe intenzione di introdurre subito meccanismi per incentivare le nuove assunzioni, probabilmente sotto forma di decontribuzione.

Nella manovra, per quanto riguarda le misure dedicate al lavoro dovrebbe trovare spazio anche il prolungamento dello stop ai licenziamenti, «con alcune eccezioni come la cessazione di attività – aggiunge Catalfo – Fino alla proroga della Naspi e al potenziamento del Fondo nuove competenze, che potrebbe essere utilizzato anche per i lavoratori in transizione occupazionale».

«Il tempo delle parole è terminato – dichiara Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto – Adesso ci si confronta sui fatti. Diamo per acquisite le 18 settimane di proroga degli ammortizzatori e di erogazione di adeguati contributi a fondo perduto. I recovery fund liberano le risorse necessarie. Il confronto ora si deve spostare sulla riapertura delle frontiere di alcuni Paesi sicuri, sul ruolo della filiera del turismo organizzato come volano del settore e dobbiamo lavorare su una profonda revisione della normativa per semplificare e alleggerire adempimenti e oneri a carico delle imprese, per contrastare l’abusivismo e per supportare la crescita delle aziende e gli investimenti in innovazione e formazione».

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Giulia Di Camillo
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