Mappatura stabilimenti balneari, il M5S contro il governo: “Non vuole decidere”

Mappatura stabilimenti balneari, il M5S contro il governo: “Non vuole decidere”
31 Luglio 13:15 2023 Stampa questo articolo

Dopo i commenti, peraltro positivi, di rappresentanze dei balneari (tra queste Fiba, ndr) sulla mappatura delle spiagge operata dal governo, oggetto di un recente tavolo ministeriale; arrivano pesanti critiche da una parte dei rappresentanti politici.

In una nota del senatore del Movimento 5Stelle, Marco Croatti, si denuncia la “melina” messa in pratica dall’esecutivo Meloni per non decidere nulla e continuare a dare risposte evasive all’Europa.

«Il governo – si legge nella nota del senatore del M5S – è arroccato a difesa di privilegi corporativi, contro l’interesse pubblico, sta creando le condizioni per portare al disastro il nostro turismo balneare. Le dichiarazioni rilasciate all’indomani dell’ennesimo tavolo ministeriale sulla mappatura dell’arenile voluto dal governo Meloni ci fanno capire come non ci sia alcuna intenzione di attuare quanto stabilito dalle norme europee e dal Consiglio di Stato. L’unica opzione per il governo è quella di convincere l’Ue che tutto va bene così com’è. Ossia che per gestire un bene pubblico siano legittimi diritti feudali, non il merito, non la capacità di portare investimenti in innovazione e sostenibilità».

Secondo il senatore, infatti, «va bene anche che in alcune località italiane, i concessionari abusino della propria posizione impedendo l’accesso alla spiaggia a chi non paga. Nessuna volontà di raccogliere l’occasione per scrivere il futuro del nostro turismo balneare, di garantire più diritti per tutti, di valorizzare le professionalità dei concessionari più capaci e di penalizzare chi abusa di un bene pubblico o dimostra di non avere le competenze necessarie».

La nota del senatore Croatti si conclude evidenziando, infine, come: «l’abbraccio mortale con cui il governo ha portato su questa posizione anche alcune associazioni di categoria dei balneari rischia di costare molto caro al nostro Paese. A settembre, a poche settimane dalla scadenza delle concessioni stabilita dal Consiglio di Stato, sempre che la mappatura sia pronta, il governo Meloni si recherà a Bruxelles per chiedere la non applicabilità della direttiva Bolkestein per le nostre spiagge. Se la commissione Ue dirà di no, ipotesi tutt’altro che remota, sarà il caos totale».

«Non saremo pronti per i bandi, non lo saranno i comuni, non lo saranno i micro-imprenditori del settore, non avremo nemmeno discusso dei contenuti e delle precauzioni per tutelare la nostra tipicità e impedire che grandi gruppi compiano offerte predatorie multiple – ricorda il rappresentante dei Cinque Stelle – E sapremo di chi sarà la colpa. È doveroso precisare che sono tantissimi i concessionari balneari che non hanno mai condiviso questo approccio e che vorrebbero una riforma che garantisca loro certezze e prospettive chiare. Anche la loro voce, così come quella dei comuni costieri e delle associazioni dei consumatori, continua a rimanere inascoltata e il futuro del comparto in pericolo».

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Andrea Lovelock
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