Nepal, obiettivo un milione e mezzo di turisti entro il 2020

20 Aprile 11:10 2018 Stampa questo articolo

Anno memorabile il 2017 per il turismo nepalese: iniziato negli anni ’60, ha tagliato e superato il traguardo del milione di visitatori, con un incremento del 25% rispetto all’anno precedente. In aumento lo scorso anno anche il numero dei turisti italiani, passando da 9.900 del 2016 a 12mila.

Il prossimo obiettivo della campagna Visit Nepal 2020 è fissato a 1.500.000 visitatori, visto l’incremento (a tre cifre) del turismo d’avventura che vede il Nepal come principale hub asiatico, se non mondiale. È quanto emerso in occasione del tradizionale appuntamento dedicato alla promozione del turismo promosso dall’Ambasciatore del Nepal per l’Italia residente a Ginevra, Deepak Dhital, e coordinato da Paolo Nugari, console onorario a Roma e referente per l’Italia del Nepal Tourism Board. Al talk show hanno partecipato l’alpinista Giuseppe Pompili, terzo italiano assoluto ad aver scalato le 7 vette più alte nei 5 continenti, l’accompagnatrice turistica Silvia Antonini e il giornalista, scrittore e video maker Stefano Ardito.

«Sono orgoglioso di dire che il Nepal ha uno dei più fantastici paesaggi del mondo – ha esordito l’ambasciatore – A parte l’Himalaya e il Monte Everest, ha fiumi, 118 ecosistemi ben conservati, 1600 piante medicinali, aree protette e foreste per il 45% del territorio. Poi c’è il patrimonio culturale, con 7 siti Unesco, e qui nasce Budda – ha proseguito  – Ora è tutto facile: ci sono più voli, strade e infrastrutture, con ottimi hotel nelle grandi città, pronti ad accogliere anche eventi Mice. Inoltre il turismo è un’industria di pace».

Famoso per la varietà altimetrica che va da 150 a 8.000 metri e per climbing, trekking e altre attività di avventura, il Nepal oggi beneficia di una percezione di maggiore sicurezza che si abbina alla serenità della popolazione. Gli investimenti promozionali a livello internazionale di Nepal Tourism Board e del Governo sono stati premiati, risollevando l’immagine sofferente causata dal terremoto del 2015. «Tornate, come fanno molti, per la montagna, per la gente, per la cultura – ha esortato Nugari  – Il Nepal è considerato la destinazione del Dharma. Gli occidentali che ci vanno per ritrovare se stessi trovano pace e discipline come yoga, meditazione, pratica di cure tradizionali».

Molti i progetti del 2018, a cominciare dall’internazionalizzazione di due aeroporti vicini alla capitale: Bhairahawa-Lumbini e Pokhara, che raccoglieranno il 50% degli arrivi ora concentrati a Katmandu. Durante l’evento sono stati presentati i collegamenti aerei dall’Italia: Air India ha volo da Malpensa (lunedì, martedì, giovedì e sabato) e Roma Fiumicino (mercoledì, venerdì e domenica) a Delhi, operato con Dreamliner 787, e prosecuzione per Katmandu. Via Doha, Qatar Airways vola giornalmente da Malpensa, Roma e Venezia, 4 volte a settimana da Pisa. Turkish Airlines collega già (per tutta l’estate) Katmandu via Istanbul con 130 frequenze settimanali: partenze da Roma, Milano, Venezia, Bologna, Napoli, Catania, Pisa e Bari.

L’industria ricettiva concorrerà con 4mila nuove camere, offerte, tra l’altro, da 7 strutture a 5 stelle e da 4 a 4 stelle, senza dimenticare la consolidata vocazione di ricettività a basso costo del Nepal, che ha permesso alla città di Pokhara di essere eletta la Best Value City for Budget Travellers dalla rivista Forbes. «Sposiamo la convinzione del turismo sostenibile – ha aggiunto Nugari – le ricchezze del turismo non possono prescindere dal salvare la natura. Con WWF promuoviamo gli homestay per la micro economia locale. Lottiamo contro i bracconieri, formiamo donne come guide per trekking e ci sono tanti luoghi storici non ancora esplorati dal turismo”.

Tra le mete imprendibili, il lago Rara, il più grande del Paese, al confine col Tibet: sconosciuto al mercato internazionale, è un’oasi di biodiversità eccezionale, habitat di specie a rischio quali il panda rosso, l’orso nero dell’Himalaya, il leopardo. Una visione unica e un’atmosfera lontana dal mondo da prendere prima che cambi. Di carattere spirituale, invece, il nuovo itinerario sulle tracce di Budda: comprende Ramgram (con raccolta delle reliquie nello stupa), il luogo di nascita Lumbini e Tilaurakot, dove Buddha visse fino a 29 anni prima di incamminarsi in un percorso di illuminazione lontano dalle attrazioni materiali.

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Adriana De Santis
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