Open Museum, a Roma l’arte è fuori dal museo

30 Gennaio 15:26 2019 Stampa questo articolo

È partito a Roma Open Museum, un progetto artistico itinerante che ha l’intento di diffondere l’arte contemporanea tramite l’organizzazione di eventi che combinano musica, esposizioni, installazioni e performance live, attraverso un percorso di innovazione e condivisione tra artisti, curatori e pubblico. È un modo per vivere l’arte e immergervisi senza bisogno di chiudersi all’interno di musei o gallerie.

Open Museum ha esordito sul Ponte della Musica, con il primo appuntamento, e adesso si sposta al Factory Club ogni mercoledì. Il progetto si ispira al Mudd Club, night club di New York degli anni ’70 frequentato da Madonna e Andy Warhol, fondato dal curatore d’arte Diego Cortez, insieme a Steve Mass e Anya Philipps, dove si trovava il meglio in circolazione su musica e arte. Il locale lanciò personaggi del calibro di Jean-Michel Basquiat. Dopo quasi quattro decenni Roma prova a replicare l’esperimento.

Appuntamento il 6 febbraio con l’artista Marianna Andolfi per la mostra di street art interattiva con indizi che coinvolgono il visitatore. A seguire, il 13, Carlos Atoche, romano d’adozione, street artist che espone il tema delle bellezze censurate, che riproduce due dei suoi murales cancellati per censura tra cui uno raffigurante Sgarbi con la testa da capra. Il 20 febbraio invece arriva l’Unplugged Illustration, sfida tra illustratori che si terrà ogni terzo mercoledì del mese; chiude febbraio Ostrich, con una mostra sulle maschere il 27. Il tutto inizia alle 18 e prosegue fino alle 21.30, poi alle 22 inizia il live painting e fino a tardi c’è dj set con musica elettronica ricercata. Ingresso libero alla mostra per tutta la serata.

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