PromoTurismo Fvg, roadshow in quattro tappe ad aprile

07 Marzo 12:37 2019 Stampa questo articolo

PromoTurismo Friuli Venezia Giulia accorcia le distanze con il mercato: ad aprile sarà in tour per un roadshow tra Torino, Novara, Firenze e Ferrara. Già presente in molti cataloghi importanti, Boscolo e Michelangelo Travel ad esempio, e assidua nella partecipazione a fiere, workshop e organizzazione di educational, la dmo è molto attiva con il trade.

«Parte importante della nostra strategia è rafforzare l’operatività verso il sistema intermediato – spiega il direttore marketing Bruno Bertero – modificando il modello di lavoro operato finora. E non con una virata verso il digitale, ma con il rafforzamento dei rapporti con chi governa il territorio». Tanto per citare un esempio, la brillante collaborazione con le agenzie in occasione della “stagione dei mille presepi”, lanciata lo scorso Natale con ottimi riscontri, farà calendarizzare l’iniziativa nei prossimi tre anni. Con la regione che ringrazia per i tanti pullman di turisti in giro sin dall’inizio di dicembre. «Vogliamo anche aprire a t.o. privilegiati che lavorino con il nostro ufficio B2B, con risposte entro massimo 24 ore, anche per un consolidamento – continua il manager – Perché il tipo di accompagnamento al servizio aiuta l’offerta della destinazione. E parliamo di un investimento a lungo termine, su 3-5 anni».

La regione ha chiuso il 2018 con un record di oltre 9 milioni di presenze internazionali (+5%), coprendo mesi di spalla come maggio e ottobre, anche al mare, grazie a un accordo con i t.o. austriaci che hanno riempito Lignano Sabbiadoro di pensionati molto attivi.

«C’è professionalità e attenzione nel segmento straniero che aumenta – commenta Bertero – Austria e Germania sono i mercati principali, l’Ungheria dà soddisfazioni importanti, ci sono sempre più belgi e anche americani». Funziona la varietà dell’offerta, che vede il Friuli Venezia Giulia come porta per varie destinazioni: oltre a mare e spiaggia, l’enogastronomia dei vini del Collio e del prosciutto San Daniele, o la cultura, che incide di più per il mercato straniero (oltre il 54%). Meno in quello italiano, che comunque cresce, con un profilo completamente diverso: mare per la famiglia, nordic walking, montagna facile, bicicletta. Quest’ultima, in una regione dal patrimonio ambientale non intaccato da grandi centri urbani e con traffico veicolare a basso impatto, è sostenuta da ulteriori sviluppi di reti ciclabili, oltre alle attuali tre ciclovie, di cui ricordiamo la famosa Alpe Adria: con i suoi 400 km da Grado a Salisburgo, ha meritato il riconoscimento italiano Green Award e, in Olanda, è stata eletta miglior ciclovia d’Europa.

Sul fronte del prodotto, quest’anno PromoTurismo Fvg punta tanto sull’enogastronomia. “La strada del vino e dei sapori” è focus di accoglienza in una terra di confine, con pernottamenti in cantina, degustazioni direttamente dal produttore di formaggio o di prosciutto. Parla del tipo di accoglienza nella regione, ad esempio, il “passaporto del vino”, rilasciato al visitatore in ogni ufficio turistico: ai veri appassionati, dopo tre degustazioni in oltre 300 aziende aderenti, c’è l’omaggio di una bottiglia.

Con il progetto “Arte in taste” poi, fino al 14 dicembre le degustazioni in cantina sono associate a performance di musica, spettacoli teatrali, visite in laboratori di mosaici. Altro asset del turismo slow lternativa slow anche gli itinerari tracciati lungo le antiche vie di pellegrinaggio, con quattro percorsi: il Cammino Celeste da Aquileia a Maria Saal, il Cammino delle Pievi in Carnia e, per poi congiungersi con Romea Aquileiense, la Via del Tagliamento (da Coccau a Latisana) e la Via Flavia (da Trieste ad Aquileia).

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Adriana De Santis
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