Riforma spiagge: le richieste di Federalberghi, Faita e Assonat

24 Maggio 13:34 2022 Stampa questo articolo

Salvaguardare le peculiarità di alberghi, villaggi, campeggi, porti e approdi turistici nel processo di riforma delle concessioni demaniali a uso turistico e ricreativo e scongiurare il rischio che la fretta induca a fare di tutta l’erba un fascio. Individuare parametri ad hoc per le diverse categorie di imprese titolari di concessioni demaniali, prevedendo che, in caso di mancato rinnovo, l’indennizzo venga commisurato al danno complessivo che la mutilazione infligge all’impresa.

Sono queste, in sintesi, le richieste riguardanti la riforma delle concessioni balneari avanzate da Federalberghi, Faita Federcamping e Assonat, le organizzazioni nazionali maggiormente rappresentative delle tre categorie.

“Comprendiamo le ragioni espresse dal presidente del Consiglio, che ha sottolineato la necessità di velocizzare l’iter del disegno di legge per la concorrenza e il mercato – si legge nella nota congiunta – Ma proprio perché condividiamo l’esigenza di fare finalmente chiarezza sulla materia, riteniamo necessario mettere a fuoco le priorità e tener conto delle differenze che intercorrono tra le diverse categorie di attività che si svolgono sulle aree demaniali”.

Le tre organizzazioni – insieme alle altre associazioni di rappresentanza – sostengono “con forza l’esigenza di tutelare tutti i concessionari uscenti e di prevedere un congruo indennizzo nei casi in cui la concessione non venga rinnovata”.

Federalberghi, Faita e Assonat ritengono che “debba essere rivolta una considerazione particolare ai casi in cui l’attività svolta su suolo in concessione è connessa con un’altra attività svolta su suolo privato, come accade per le spiagge che ospitano i clienti delle strutture ricettive prospicienti o comunque collegate con le strutture stesse. Si tratta di imprese che, se venissero private della concessione, subirebbero una mutilazione doppia, che non potrebbe essere compensata dall’assegnazione di una nuova area in altra posizione. Ulteriori particolarità riguardano le aziende che gestiscono una pluralità di strutture (per le quali è necessaria una spiaggia per ogni albergo o campeggio) e le aziende di più grandi dimensioni (che necessitano di spiagge di dimensioni adeguate alla capacità ricettiva)”.

E ancora, secondo le tre sigle, “altrettanto peculiare è la realtà rappresentata dai concessionari che realizzano e gestiscono le infrastrutture dedicate all’ormeggio con finalità turistico ricreative di unità da diporto (porti turistici, approdi e punti di ormeggio)”.

L’auspicio è che “l’affidamento delle concessioni avvenga sulla base di procedure di evidenza pubblica e nel rispetto dei principi di imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità dell’avvio della procedura e del suo svolgimento e completamento e, nel caso di rinnovi, valorizzando l’esperienza tecnica e professionale già acquisita in relazione alle attività del diporto, gli investimenti effettuati, la stabilità occupazionale e la continuità delle attività economiche, definendo criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione dei predetti criteri e del valore aziendale dell’impresa”.

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