Roma, piano bus: le associazioni chiedono la sospensione

07 Dicembre 12:26 2018 Stampa questo articolo

Il 1° gennaio 2019 prenderà il via il nuovo piano bus di Roma. Così, con l’approssimarsi della data, le associazioni delle imprese di trasporto turistico con autobus e dell’intera filiera turistica ribadiscono la necessità di sospenderlo, e di rivedere le misure adottate nell’interesse comune di tutte le parti in causa – cittadini, amministrazione comunale e operatori economici – alla salvaguardia dell’economia e dei livelli occupazionali della Capitale. 

“Comprendiamo l’esigenza di razionalizzare l’organizzazione della mobilità turistica nel territorio di Roma Capitale, ma – sottolineano le associazioni – le misure dettate dal nuovo piano bus non vanno in questa direzione e rischiano anzi di aggravare i problemi del traffico e dell’inquinamento, danneggiando gravemente il sistema turistico romano. Con forza ribadiamo che esistono, e siamo pronti a discuterne con l’amministrazione comunale, misure alternative al blocco totale degli accessi al centro storico e agli esorbitanti incrementi tariffari in grado di rispondere meglio alle esigenze di tutela ambientale e di ordinata gestione della circolazione avvertite dalla collettività”. 

Le associazioni proseguono ricordando come l’indagine condotta dall’Università Sapienza di Roma evidenzi “che i bus turistici che accedono quotidianamente al territorio della Capitale sono circa 600. Una cifra, questa, assolutamente gestibile, ben lontana dai circa 2mila bus di cui parlano taluni organi di informazione, e che nell’area del centro storico solo il 2% del traffico è riferibile ai bus turistici, pertanto del conseguente impatto ambientale nella ztl centro si mantiene ben il 98% a fronte di misure che metteranno in ginocchio l’intero settore turistico della Capitale».

Da qui la richiesta di “sospendere l’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla circolazione degli autobus a Roma. E convocare le associazioni rappresentative degli operatori del settore turistico per ridiscutere gli opportuni correttivi in un’ottica che salvaguardi gli interessi di tutte le parti in causa”. 

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