Russi a cinque stelle nel mirino dell’Enit

13 Marzo 09:10 2018 Stampa questo articolo

Si scrive Russia, ma si legge lusso. È la declinazione must per questo mercato che torna a essere uno dei bacini più corteggiati dal nostro incoming. Dopo due anni di crisi, con una classe media che aveva perso capacità di spesa, la missione degli operatori e dell’Enit è ora più che mai il target d’alta gamma. Le premesse di un consolidamento ci sono tutte: i primi sei mesi del 2017 hanno registrato l’aumento di circa un terzo di turisti russi diretti all’estero rispetto allo stesso periodo del 2016. L’Italia ne ha beneficiato con un incremento del 33%, grazie anche all’aumento dei voli tra la Penisola e la Russia.

La partecipazione al Mitt (fino al 15 marzo all’Expocentre di Mosca) diventa, così, strategica per rilanciare un bacino di traffico che ben si conosce: il russo di target medio-alto ha un’ottima capacità di spesa, è amante dei climi caldi, interessato a scoprire nuovi tipi di cucine e culture. Tutti ingredienti utili alle contrattazioni negli incontri B2B e workshop formativi organizzati in fiera per rafforzare le vendite sul mercato russo attraverso agenzie e t.o. italiani specializzati.

«Continuiamo a riscontrare un enorme interesse per il nostro Paese e questo è un dato rilevante se consideriamo che quello russo è il nostro secondo più importante bacino estero per spesa turistica», spiega Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit. Dunque l’Italia torna a essere una destinazione trendy. Ma come viaggiano i russi? Secondo l’osservatorio Enit una buona parte è returner: il 44% dei turisti che viaggia con un pacchetto organizzato è già stato in Italia almeno una volta, mentre il 56% è alla prima vacanza nel nostro Paese. Analizzando i repeater, il 43% ha visitato il Belpaese una volta sola, mentre il 26% da due a tre volte, il 30% più di tre volte. La stima del movimento dalla Russia verso il nostro Paese lo scorso anno si aggira intorno a 850mila viaggiatori, in lieve aumento rispetto al 2016, con oltre 6 milioni di pernottamenti e una spesa di quasi 900 milioni di euro.

L’entrata in vigore delle norme sull’obbligo di registrazione delle impronte digitali, secondo i funzionari Enit, non rappresenta di per sé un impedimento al turismo. Il Visa Management Service italiano (30 uffici distribuiti in tutti i centri maggiori della Federazione) è stato votato dagli utenti come il migliore Centro Visti Europeo. Riguardo poi alle principali motivazioni di viaggio, la cultura, l’arte, l’ambiente, lo shopping e il lifestyle italiano sono i fattori di grande attrazione e negli ultimi tre anni è cresciuta la domanda per i prodotti di nicchia, il turismo verso le città d’arte minori, le terme-benessere, i grandi laghi, il turismo enogastronomico e quello degli eventi, con feste e rievocazioni storiche, e infine anche eventi sportivi.

Riguardo ai target di riferimento, gli uomini d’affari (36%), le famiglie con bambini (15%), le coppie senza figli (13%) e gruppi di amici (9%) sono le tipologie di viaggiatori più rappresentative per il nostro incoming, mentre il mezzo di trasporto più utilizzato è ovviamente l’aereo (78%) con canali di prenotazioni prescelti che rimangono in prima battuta le agenzie di viaggi e le Olta.

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Andrea Lovelock
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