Settemari, la cura Birondi e il sogno del 100%

27 Febbraio 07:00 2018 Stampa questo articolo

«Non è vero che bisogna portare il cliente in agenzia. È più importante che quelli che entrano ne escano soddisfatti, offrendo loro un’esperienza d’acquisto il più simile possibile a quello che avviene in altri settori». Insomma, il cliente non bisogna lasciarselo scappare. Il nuovo corso di Settemari, il t.o. che Uvet ha rilevato da Mario Roci e oggi è guidato dall’amministratore delegato Ezio Birondi, passa da un catalogo in stile magazine – «che può stare sul divano di casa» – con all’interno solo «prezzi finiti, risultati da un’analisi che abbiamo condotto sulle partenze da ogni aeroporto negli ultimi tre anni».

«Con noi non ci saranno mai adeguamenti né valutari, né relativi al carburante, perché sono cose difficili da spiegare a chi compra un viaggio». Insomma, via libera a un prezzo che rimane quello, «con un advance booking a 90 e a 45 giorni e tariffe child non contingentate», a fronte di un impegno che è prima di tutto «una questione di rispetto per chi ci vende», ma che per l’operatore significa impegnarsi a vendere tutto quanto ha in pancia. «La scommessa labbiamo fatta ipotizzando riempimenti al 100%, il che significa che anche i nostri commerciali devono essere dei manager della loro area, vendendo il più possibile a chi lavora con noi», prosegue l’ad di Settemari.

Come le circa 450 agenzie Selection, «che hanno deciso di essere nostre partner a prescindere dalle reti di appartenenza», che valgono un buon 50% di fatturato. L’obiettivo quindi è di avere un prodotto riconoscibile, senza la tendenza di andare bene per forza a tutti, a patto però di riuscire a raccontare la rivoluzione in atto. «Abbiamo appena concluso un giro di incontri con le agenzie, ne abbiamo viste oltre 500 in 17 diverse città; altri appuntamenti ci saranno, sempre con l’intenzione di stare vicino a chi ci vende», dice ancora Biondi.

Senza contare che sul fronte della promozione, la vecchia Settemari è ormai alle spalle, con tanti piccoli avvicinamenti al mondo consumer. «Abbiamo realizzato la nostra prima campagna radio, oltre ad attività di comarketing», sottolinea la marketing manager Chantal Bernini, anche se l’unico canale distributivo rimangono le agenzie.

Sul fronte del prodotto, l’estate vedrà 22 Settemari Club, con cinque new entry: Zanzibar, Sharm, Pantelleria, Rodi (un nuova struttura si aggiunge a quellagià esistente), Alonissos. Novità anche in fatto di destinazioni – Formentera, Egitto, Djerba, Bodrum – in attesa di nuovi investimenti sul lungo raggio, mentre il Santo Stefano Resort (Clubviaggi, Gruppo Uvet) entra nella programmazione come prodotto in-house.

Intanto, i risultati finanziari del primo anno di Birondi sono sotto gli occhi di tutti: il 2017 si è chiuso a 81 milioni di euro (+13% rispetto al 2016), con una previsione per il 2018 a 97 milioni, e un ebidta 2017 più che raddoppiato rispetto alla gestione precedente.

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Giorgio Maggi
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