Sostenibilità, “salviamo” l’articolo 25 della direttiva Ue: Sonders&Beach firma la petizione

Sostenibilità, “salviamo” l’articolo 25 della direttiva Ue: Sonders&Beach firma la petizione
19 Dicembre 11:33 2023 Stampa questo articolo

Sonders&Beach firma la petizione per salvare l’articolo 25 della Direttiva europea sulla sostenibilità. Una scelta in controtendenza rispetto ad alcuni Paesi e a un gruppo di europarlamentari, che ne chiedono l’abrogazione con conseguenze che potrebbero essere disastrose dal punto di vista sociale e ambientale.

Già da tempo la società di benefit ha compiuto la scelta all’avanguardia di essere tra le imprese che, oltre al profitto, perseguono specifiche finalità di beneficio comune, con l’obiettivo di generare valore per i cittadini, le imprese e le realtà produttive di un territorio. L’impegno di Sonders&Beach, dopo l’adesione nel 2018 agli Standards of Conduct for Business delle Nazioni Unite, come prima azienda turistica italiana, si focalizza da sempre sulle persone. Ancora di più oggi, con un’evoluzione progressiva del proprio modello di business e operativo verso la diffusione di una cultura di sostenibilità come elemento di integrazione intergenerazionale tra le persone e verso la creazione di un ambiente di lavoro equo ed inclusivo.

Ora, con la prospettiva della rimozione dell’articolo 25 della Direttiva, voluta dallo stesso Parlamento Europeo nel 2021, molte aziende e associazioni si trovano frenate nel nuovo indirizzo dato alle loro politiche aziendali.

«Riteniamo, come si scrive nella petizione internazionale – sottolinea Alessio Virgili, ceo di Sonders&Beach – che la crescente disuguaglianza sociale, la concentrazione dei profitti attuata con il Covid e la crisi economica siano collegate al modo di operare di alcune imprese a livello globale. Spetta proprio agli attori dell’economia, assieme alla politica, cambiare le cose, legando la sostenibilità alla propria pianificazione economica».

La petizione è stata firmata dall’Interdependence Coalition che avverte: «In assenza di un quadro giuridico, solo l’1% circa dei 27,5 milioni di aziende europee dispone di una forma di governo societario che impone alla dirigenza di considerare le questioni di sostenibilità e gli interessi degli stakeholder».

Qui il link dove poter firmare la petizione e avere ulteriori informazioni sulla Coalizione per l’Interdipendenza.

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