Stop tariffe low cost? Addio city break

Stop tariffe low cost? Addio city break
23 Agosto 12:02 2022 Stampa questo articolo

Viaggi internazionali meno accessibili per alcuni target con il modello dei viaggi “city break o long weekend” che subiranno un forte contraccolpo. È questo il risultato della “scomparsa” delle tariffe a bassissimo costo, come preannunciato qualche giorno fa dal ceo di Ryanair Michael O’Leary.

Proprio seguito della notizia che Ryan ha deciso di aumentare i prezzi per far fronte ai costi di carburante in rapido aumento, Benedict Bradley di Globaldata – società specializzata nell’analisi dei dati – sottolinea infatti come «le compagnie aeree low cost come Ryanair hanno permesso a sempre più persone di viaggiare all’estero. Tuttavia, l’annunciato aumento dei prezzi dei biglietti, che peserà ancor di più sulla crisi del costo della vita, rischia di tagliare fuori dal mercato dei viaggi coloro che già facevano fatica a viaggiare usufruendo solo di tariffe e promozioni a bassissimo costo. Questo provocherà meno accessibilità per quanto riguarda i viaggi internazionali, mentre il numero di viaggi domestici resterà in forte espansione».

Per Bradley, infatti, «mentre l’aumento dei prezzi sarà relativamente insignificante per alcuni, altri dovranno riconsiderare i loro piani di vacanza nei prossimi anni. I city break all’estero potrebbero diventare proibitivi per quei viaggiatori a basso budget e che ora dovranno fare i conti con un costo della vita e le bollette energetiche in netto rialzo».

Qualche settimana fa, infatti, Michael O’Leary intervistato da BBC Radio 4 aveva spiegato che il settore delle low cost è inevitabilmente influenzato dagli aumenti del petrolio e dall’inflazione. «Non credo che ci saranno più voli a 10 euro. La nostra tariffa media è stata l’anno scorso di 40 euro, andremo verso i 50 nei prossimi cinque anni. Le nostre tariffe promozionali superscontate, quelle a 1 euro, a 0,99 o anche a 9,99, penso che non si vedranno per un certo numero di anni», ha detto O’Leary.

Secondo le previsioni di Globaldata, infine, i numeri di viaggio internazionali dal Regno Unito supereranno i livelli pre Covid entro il 2024, ma l’aumento dei prezzi dei biglietti potrebbe spostare più in là questa soglia.

«L’aumento delle tariffe dei biglietti è guidato da un drammatico aumento dei costi del carburante. Dall’inizio del 2022, il prezzo del jet fuel è aumentato del 90%. Ryanair è la prima compagnia aerea low cost a dichiarare pubblicamente la fine dei voli a basso costo. Tuttavia, l’inflazione dei prezzi del carburante non è esclusiva per Ryanair e aumenterà i costi generali in tutto il settore, impattando anche sui concorrenti come easyJet e Wizz Air. Questa non è una buona notizia per i vacanzieri e potremmo vedere uno spostamento: le famiglie scelgono di fare meno viaggi più lunghi per ridurre le spese complessive sui voli», ha ricordato Keir MacLean, analista tematico di Globaldata.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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