Tassare i turisti: scatto in avanti da Venezia al Bhutan

Tassare i turisti: scatto in avanti da Venezia al Bhutan
05 Gennaio 12:04 2023 Stampa questo articolo

Un provvedimento necessario per evitare il sovraffollamento. È il motivo per cui servirà un biglietto d’ingresso per accedere al centro storico di Venezia e alle isole della Laguna: entrerà in vigore in via sperimentale dalla prossima estate, invece che dal 16 gennaio, come previsto in un primo momento. L’overtourism, dunque, ha spinto l’amministrazione lagunare a introdurre il ticket, che andrà da un minimo di 3 a un massimo di 10 euro: nei giorni di massima affluenza si pagherà di più, mentre il costo si abbasserà in quelli meno affollati. L’accesso, invece, sarà negato se verranno superate le 40mila richieste di pass.

Intanto, va verso il raddoppio la tassa di soggiorno in Italia. Un emendamento, approvato dal Parlamento a fine dicembre alla legge di Bilancio, stabilisce che le amministrazioni locali avranno la facoltà di definire l’importo fino a un massimo di 10 euro, anziché 5. In sostanza, le città con un flusso di turisti 20 volte superiore ai residenti potranno raddoppiare l’entità della tassa di soggiorno: tra queste Firenze, Pisa, Rimini, Venezia e Verbania.

Il pagamento di una fee, come riporta un servizio di Dove Viaggi, è una tendenza che si annuncia sempre più in voga nel 2023 per visitare alcune delle località più belle del mondo. Già alcuni Paesi e città applicano una tassa di soggiorno, di ingresso o di sbarco per rimpinguare le casse esauste e per timore di un afflusso eccessivo di turisti, e altri si apprestano a farlo.

A Valencia, ad esempio, la tassa di soggiorno entrerà in vigore a fine 2023 o al più tardi a inizio 2024: sarà applicata ai turisti ospiti in hotel, ostelli, appartamenti o campeggi. Oscillerà dai 50 centesimi ai 2 euro a notte, per un massimo di 7 notti, in base all’alloggio. Il ricavato sarà investito nella creazione di alloggi a costi più accessibili anche per i residenti delle zone turistiche e contribuirà allo sviluppo sostenibile del comparto nella regione.

Per tutti i Paesi europei, inoltre, dal prossimo novembre l’Ue varerà un visto turistico a uso esclusivo di cittadini extracomunitari, tra cui americani, australiani, britannici e in generale per chiunque provenga da zone fuori dall’area Schengen. A parte i giovani con meno di 18 anni e gli over 70, gli altri saranno obbligati a compilare una domanda e al pagamento di 7 euro per entrare nel vecchio continente.

La Norvegia, invece, introdurrà una sorta di tassa sul travel, con ogni probabilità, a partire dal 2024. Tra le ipotesi allo studio del governo, un sovrapprezzo sui pernottamenti e forse anche sui souvenir. L’obiettivo è coprire i costi della manutenzione delle infrastrutture turistiche. Sin da ora, invece, nei Paesi Bassi è stata triplicata la tassa per i passeggeri aerei: da 7,95 euro a 26,43 euro.

Dovrebbe aggirarsi sui 300 bath, 8 euro, la tassa che è intenzionata a introdurre la Thailandia. Secondo quanto dichiarato dal governatore dell’Autorità per il Turismo della Thailandia alla Reuters, in parte sarà reinvestita “per prendersi cura dei turisti”, in parte per finanziare le attrazioni turistiche.​​

Il primato della travel tax più cara al mondo spetta comunque al Bhutan, il regno sull’Himalaya orientale: 200 dollari a persona al giorno, più le spese di viaggio e di visto, 40 dollari. La misura è stata introdotta il 23 settembre in contemporanea con la riapertura dei flussi turistici dopo la chiusura per Covid.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

Guarda altri articoli