Vendita Alitalia al bivio. È sfida Francia-Germania

23 Gennaio 11:10 2019 Stampa questo articolo

Dopo mesi di ipotesi e smentite, nei prossimi giorni il futuro di Alitalia potrebbe prendere la strada decisiva. Sul tavolo del prossimo consiglio di amministrazione di Fs convocato nelle prossime ore, infatti, ci sarà proprio il dossier dell’ex vettore di bandiera.

Per prima cosa, a quanto si apprende dall’agenzia di stampa adnkronos, il cda dovrebbe prorogare di un mese la validità dell’offerta di acquisto fatta da Ferrovie dello Stato, la cui naturale scadenza sarebbe il 31 gennaio. Ma la proroga dei termini per la restituzione del prestito ponte entro il 30 giugno rendo ora qualsiasi slittamento possibile.

Nelle scorse settimane gli uomini di Gianfranco Battisti hanno vagliato le proposte dei potenziali partner industriali, prima con una missione negli Usa ad Atlanta, presso il quartier generale di Delta Air Lines (dove sarebbero stati presenti anche uomini di Air France-Klm) e poi a Francoforte, da Lufthansa. Ora è venuto adesso il momento di tirare le somme, puntando o sulla soluzione franco-olandese (appoggiata da Delta) o su quella tedesca.

Al momento, in prima posizione ci sarebbe l’asse composto da Delta e da Air France-Klm, che potrebbero rilevare una quota del 20% ciascuna nella newco» Alitalia (gli altri soci sarebbero Fs con una quota di minoranza, mentre il ministero dell’Economia che potrebbe convertire parte del prestito statale nel 15%, e il residuo 10-15% verrebbe coperto da una o due altre società pubbliche).

Per americani e francesi, l’obiettivo primario dell’investimento sarebbe quello di difendere la posizione di vantaggio nei voli tra Europa e Nord Atlantico, che rappresenta pur sempre il bacino di traffico più redditizio al mondo. A far prevalere l’ipotesi Delta (che possiede una quota di poco superiore al 10% in Air France), ci sarebbe anche un piano industriale che prevede una nuova Alitalia non troppo ridimensionata rispetto all’attuale compagnia commissariata, con tutte le attività – volo, manutenzione, handling – mantenute.

In quest’ottica, secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore, la flotta verrebbe ridotta di otto unità (da 118 a 110), mentre verrebbero impiegati tra i 9mila e i 10mila lavoratori. Ci sarebbero quindi dai 2mila ai 3mila esuberi rispetto all’organico al 30 settembre di 11.917 dipendenti, dei quali 1.360 sono in cig.

Dal canto loro, gli uomini di Lufthansa, nell’incontro di pochi giorni fa a Francoforte, avrebbero manifestato la disponibilità ad apportare alcuni miglioramenti alla loro proposta originaria. Come anticipato quotidiano di Confindustria, il progetto tedesco prevederebbe una nuova Alitalia con circa 6mila lavoratori in meno, tra attività di handling, manutenzione e altre strutture di terra. Come già accaduto per le altre compagnie europee entrate nella sua orbita come Swiss e Austrian Airlines, il colosso tedesco sarebbe anche disposto ad acquisire il 51% della newco così costruita.

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