Viaggiare con VR, si può: full immersion in mondi “reali” come in vacanza?

Viaggiare con VR, si può: full immersion in mondi “reali” come in vacanza?
30 Marzo 09:00 2022 Stampa questo articolo

Complice il lungo periodo d’isolamento, che ha impedito a chiunque di abbandonare la propria casa per diversi mesi, oggi ci si inizia a chiedere se la realtà virtuale sarà mai in grado di sostituire quella “fisica” che siamo abituati ad abitare: il settore del turismo, chiaramente, non resta escluso dalla conversazione, e sono tanti i professionisti (ma anche i viaggiatori) che trepidano d’emozione al pensiero di poter combinare tecnologia e realtà all’interno di esperienze nuove ed indimenticabili.

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Le infinite potenzialità della VR nel settore del turismo

Nel 1968 il ricercatore informatico Ivan Sutherland, con l’aiuto del suo allievo Bob Sproull, costruì quello che è da tutti considerato il primo sistema di realtà virtuale con visore. Creato ben cinquantaquattro anni fa il Sensorama (questo è il nome del dispositivo, che funziona ancora oggi) nell’ultimo periodo è stato sostituito da visori VR sempre più sofisticati e dettagliati.

Chi scarica giochi gratis abitualmente ha trovato nei visori VR un ulteriore perfetta via di fuga dalla realtà, rifugiandosi all’interno di mondi digitali sempre più dettagliati e realistici per diverse ore al giorno. Attraverso l’uso di immagini e suoni costruiti ad oc chi fa uso di visori VR riesce ad inserirsi in un mondo fantastico totalmente alienato dalla realtà, nel quale può muoversi liberamente e, in alcuni casi, interagire con altri utenti anche sconosciuti. Non c’è da stupirsi, dunque, se l’industria del turismo si è interessata in modo particolare alle potenzialità di questa nuova tecnologia, sperando di poterne presto trarre beneficio.

Indipendentemente dal fatto che l’emergenza sanitaria sia ormai giunta alla fine, e che un completo ritorno alle dinamiche di viaggio passate sia sempre più vicino, i visori VR non smettono di essere uno strumento dalla potenzialità infinite non solo per chi gioca online, ma anche per chi sente il bisogno di prendersi una vacanza dalla realtà quotidiana. Le aziende che operano nel settore dei viaggi e del turismo sanno bene quanto ai clienti piaccia acquistare esperienze sempre nuove ed interessanti, ancora meglio se costruite ed organizzate su misura di interessi personali e condizioni fisiche: la realtà virtuale risulta essere particolarmente efficace proprio per questo.

Sebbene le sperimentazioni siano ancora tutte in fase iniziale, non è difficile immaginare come i professionisti del marketing riusciranno ad approfittarsi di potenzialità così stimolanti tra pochissimo tempo, offrendo ai propri clienti la possibilità di poter organizzare tour e viaggi completamente virtuali.

I visori VR per un turismo più sostenibile e meno invasivo

Nonostante la realtà virtuale sembri essere sempre più vicina alla fusione con la realtà fisica quotidiana, non è ancora possibile credere che i visori sostituiranno completamente l’esperienza di viaggio tradizionale. Se è vero che un visore VR può rivelarsi incredibilmente utile quando si tratta di scegliere una camera d’albergo piuttosto che un’altra, o quando si vuole far provare al cliente un’esperienza particolarmente costosa senza rischiare di perdere approvazione e denaro, viaggiare “per davvero” presuppone un’immersione talmente totale nella cultura e nell’ambiente ospitante che nessun apparato tecnologico riuscirà mai a sostituire completamente l’esperienza.

Detto questo, sarà interessante scoprire come e se il settore dei viaggi deciderà di fare uso della realtà virtuale per promuovere un turismo più sostenibile e meno invasivo per il territorio. Gli zoo, per esempio, potrebbero essere una delle prime attrazioni turistiche ad essere trasformate in visite online meno violente e pericolose per gli animali.

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