Alla guida di Parchi Permanenti Italiani ora c’è Pareschi

Alla guida di Parchi Permanenti Italiani ora c’è Pareschi
30 Marzo 07:00 2022 Stampa questo articolo

L’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, ha un nuovo presidente per il triennio 2022/24: è Luciano Pareschi, che raccoglie il testimone da Giuseppe Ira, patron di Leolandia che ha guidato l’associazione durante il complesso periodo della pandemia.

Pareschi, fondatore e tuttora proprietario di Caribe Bay, noto parco a tema acquatico di Jesolo, e consigliere del consorzio di imprese turistiche JesoloVenice, è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei soci, con un duplice obiettivo: supportare nell’immediato le imprese del comparto nel difficile ritorno alla normalità e sensibilizzare le istituzioni e le lobby a livello nazionale sulla funzione sociale ed economica dei parchi permanenti, che hanno anche un ruolo strategico per il turismo e per l’occupazione nei territori di riferimento.

«Sono stato tra i primi promotori dell’associazione e per me è motivo di grande orgoglio esserne oggi presidente – ha dichiarato Luciano Pareschi – Credo molto nella collegialità delle scelte, nell’unità di intenti e intendo proseguire l’egregio lavoro svolto fino ad oggi dal mio predecessore e amico Giuseppe Ira. Il mio intento è ottenere una maggiore attenzione sulle specificità della categoria, anche attraverso la promozione di una vera e propria cultura dei parchi permanenti, ancora latente in Italia, a differenza di quanto accade all’estero. Il comparto, che in media nel biennio pandemico ha subito perdite del 65% rispetto al 2019, è oggi alle prese con nuove sfide: l’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà nel reperimento della manodopera stagionale, le incognite legate all’evoluzione dell’emergenza sanitaria e del contesto geopolitico».

Tra i primi progetti, la sviluppo di gruppi di acquisto interni all’associazione per calmierare i prezzi di alcune forniture essenziali, come ad esempio l’energia elettrica e le assicurazioni. Allo studio interventi volti a promuovere una maggiore partecipazione dei soci all’attività dell’associazione, anche attraverso gli strumenti digitali.

Attualmente il comparto è composto da circa 230 aziende tra parchi tematici, faunistici, acquatici e avventura, e nel 2019 ha generato un giro d’affari di 450 milioni di euro riferiti alla biglietteria, cifra che sale a 1 miliardo di euro considerando l’indotto interno ai parchi, come la ristorazione e il merchandising, e a 2 miliardi con l’indotto esterno, relativo ad esempio a centri commerciali, hotel e altri servizi in prossimità dei parchi.

A livello di occupazione, il settore impiega 25.000 persone tra dipendenti fissi e stagionali, 60.000 con l’indotto. Nel 2019 sono stati 20 milioni i visitatori provenienti dall’Italia, a cui si aggiungono 1,5 milioni di stranieri, per un totale di 1,1 milioni di pernottamenti in hotel.

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