Far west delle case vacanza. Roma chiede il “numero chiuso”

Far west delle case vacanza. Roma chiede il “numero chiuso”
12 Aprile 11:00 2023 Stampa questo articolo

Mettere un freno alle nuove aperture di B&B e case vacanza, dando l’opportunità ai Comuni e soprattutto a Roma di stabilire un numero chiuso per le attività extralberghiere in centro. È quanto chiede l’assessore al Turismo di Roma Capitale, Alessandro Onorato, intervistato da “Gli Inascoltabili” su radio New Sound Level.

Onorato lancia un messaggio al ministro del Turismo Daniela Santanchè: «Non è possibile che con un clic oggi chiunque possa aprire qualunque struttura ricettiva extralberghiera, non è più tollerabile il far west». Santanchè, in un’intervista al Messaggero, dà subito la sua risposta: «Le poche regole esistenti non vengono applicate. Serve una regolamentazione vera e stiamo anche aspettando ciò che elaborerà l’Europa. Ho attivato un tavolo con tutte le associazioni di categoria, ascoltando le varie istanze, e andremo a definire nuove regole. Dobbiamo prima capire quanti sono gli affitti brevi e dove sono: dobbiamo fare una mappatura che ad oggi non esiste. Dopo che avremo una fotografia completa interverremo, tenendo però conto di alcune peculiarità. La proprietà privata è sacra, se una famiglia decide di affittare una stanza non è giusto impedirlo».

Secondo l’assessore per contrastare veramente l’abusivismo e garantire una concorrenza leale «basterebbero due decreti legge da parte del governo Meloni. Il primo per concedere ai Comuni la possibilità di regolamentare il fenomeno dell’extralberghiero con meccanismi che limitino le nuove aperture; il secondo per istituire l’obbligo sui portali online e i motori di ricerca di pubblicare solo gli annunci delle strutture con codice identificativo rilasciato dal Comune».

Il rischio concreto è quello di danneggiare definitivamente i centri storici e quello della Capitale, che diventerebbe sempre più invivibile per i cittadini dando un’esperienza di basso livello ai turisti che arrivano da tutto il mondo. «Per evitare questo scenario disastroso basterebbero due norme semplicissime», conclude Alessandro Onorato.

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