Napoli-Parigi, una storia d’amore lunga 60 anni con Air France

18 Aprile 13:21 2023 Stampa questo articolo

Se Napoli è sempre più città aperta, sostenibile e connessa, nonché hub turistico d’eccellenza, lo deve soprattutto a Air France che, dopo 60 anni di collegamenti verso Parigi, celebrati nei giorni scorsi, oggi vanta ben 23 voli settimanali da Capodichino verso la capitale francese, con una delle offerte aeree più ampie di tutti i tempi.

Legittima la soddisfazione espressa da Eleonore Tramus, direttore generale Air France per l’Italia, nel corso di una tavola rotonda organizzata all’Institute Français di Palazzo Grenoble a Napoli, in occasione dell’anniversario: «Per noi si tratta di una rotta speciale, un pezzo di storia della Air France che nel 1963 riprese i collegamenti che, per la verità, erano iniziati nel lontano 1927 con idrovolanti e nel 1929 con una rotta commerciale Marsiglia-Napoli-Beirut operata da Air Union. Negli anni Trent venne addirittura aperta una linea da Marsiglia per l’Indocina via Napoli, mentre nel 1933 Air France iniziò a operare da Marsiglia a Saigon, sempre con una tappa a Napoli. Dopo la guerra riprendemmo i voli per Napoli, con l’iconico Caravelle, e un’offerta di due collegamenti a settimana».

«Oggi – prosegue – abbiamo ben 23 voli settimanali, praticamente quasi quattro servizi al giorno, l’Italia è il secondo più grande mercato europeo, dopo quello britannico, e anche la Campania è tra le regioni più strategiche. Si tratta di un’evoluzione costante. Grande è poi l’impegno di Air France  sulla sostenibilità con il programma di decarbonizzazione che, come primo obiettivo, mira a ridurre del 30% le emissioni entro il 2030. La nostra strategia green si articola su tre fattori: rinnovamento della flotta con aerei di nuova generazione che abbatteranno del 50% le emissioni ed, entro il 2028, il 52% della flotta sarà composta da aerei a basso impatto. Il secondo step è l’utilizzo di carburante verde (Saf – Sustainable Aviation Fuel), soprattutto per le rotte domestiche, per arrivare entro i prossimi vent’anni a volare con l’80% di Saf . Terzo passaggio riguarda la comunicazione  di questo nostro percorso verso la sostenibilità per farlo diventare anche un asset rilevante nel marketing. Per questa stagione 2023 – ha concluso Trumas – solo da Napoli prevediamo  un volume di oltre 200mila passeggeri».

Che l’Italia in generale rappresenti un bacino prezioso lo ha confermato anche Frédéric Meyer, direttore di Atour France per Italia, Svizzera e Grecia: «L’interscambio turistico Italia-Francia, oltre a essere considerevole, è soprattutto di qualità: la nostra stessa campagna promozionale è ora improntata sulle emozioni e sulle esperienze. Come attività promo, inoltre, abbiamo in programma un roadshow a Roma, Torino e Verona, dove incontreremo oltre 200 agenti di viaggi, a testimoniare l’importanza per noi del mercato italiano, uno dei primi bacini del nostro incoming. Non a caso, abbiamo avuto una forte crescita dell’operazione France Expert, ovvero gli adv specialist della meta. Rilevante anche l’impatto economico: nel computo complessivo di entrate, abbiamo registrato 54 miliardi di euro di introiti turistici e in questo volume l’Italia rappresenta il 7° settimo bacino in termini di entrate valutarie. E anche il 2023 si preannuncia un anno molto buono: la nostra campagna promozionale è stata lanciata in dieci mercati europei, fra cui l’Italia, e avrà un budget di 10 milioni di euro, finanziato da regioni francesi, da Atout France e da operatori privati. Sfrutteremo i social network, e intendiamo puntare su un turismo responsabile, incoraggiando anche l’offerta turistica più ecologica: la campagna 2023 trasmetterà un messaggio di turismo sostenibile con il claim Dream in great and travel slow. Per il buon esito di questa operazione sarà cruciale il ruolo operativo di Air France come vettore di riferimento».

Il legame storico tra Italia e Francia, e in particolare tra Napoli e Parigi, è stato poi evidenziato anche da Lise Moutoumalaya, console generale di Francia in Italia: «Ci sono forti rapporti economici e culturali, con una collaborazione che coinvolge università, sistemi museali e amministrazioni locali. Lo scorso anno abbiamo creato un Club per il Mezzogiorno che esalta i rapporti Italia-Francia e un intenso rapporto di collaborazione tra imprese, con investimenti nel sud Italia e in Francia. Poi c’è un legame italo-francese sull’istruzione e vogliamo sviluppare la mobilità dei giovani studenti dei due Paesi, sfruttando appieno i programmi di Erasmus. Non a caso, gli italiani sono il gruppo di studenti più numeroso che studia in Francia. C’è poi l’amore tra questi due Paesi, sempre più forte. E in questo legame così stretto Air France rappresenta “la” compagnia aerea europea di riferimento con una ricca offerta di voli».

La riconferma del virtuoso interscambio è arrivata anche da Felice Casucci, assessore al turismo della Regione Campania: «Con la mostra “Napoli a Parigi” al Louvre si consoliderà l’attrattiva della città nel mercato francese. Ma è bene ricordare che il turismo non esiste senza i servizi e quindi, in tale ottica, l’aeroporto di Capodichino è strategico: ad esempio, su 600mila turisti arrivati a Procida nel 2022, gran parte ha utilizzato lo scalo napoletano. Ora, poi, nelle linee guida del turismo regionale c’è l’invito al viaggio, che richiama Baudelaire, perché dobbiamo sempre parlare di viaggiatori, e non di turisti. Non a caso Napoli e Costiera amalfitana sono state le mete di punta per lo sviluppo del concetto del viaggio esperienziale. Su questo aspetto possiamo costruire tutto, dalla sicurezza (che noi campani dobbiamo garantire al meglio) alla mobilità, alla logistica, comunque improntata alla sostenibilità».

A proposito di questa priorità il ruolo chiave dello scalo di Capodichino è stato ribadito da Michele Miedico, dirigente della società di gestione Gesac: «Da tempo in aeroporto abbiamo attuato varie iniziative: a partire dall’impiego di macchine per i servizi a terra, a basso impatto inquinante, sia per gli scali. Perché è bene ricordare che la decarbonizzazione avviene anche a terra: Gesac se ne sta occupando dal 2013, aderendo ai programmi dell’Aci, per certificare i livelli d’impatto ambientale. E Napoli figura tra i 18 aeroporti virtuosi che possono già fregiarsi di una certificazione green. E ancora: nel nostro scalo abbiamo introdotto l’utilizzo di un solo motore acceso quando l’aereo è a terra, e abbiamo adottato procedure virtuose nei cieli utilizzando rotte a basso impatto. Noi di Gesac abbiamo poi inaugurato una nuova procedura di volo che fa evitare agli aerei diretti verso il nord un risparmio di 18 miglia di volo alla massima potenza dell’aeromobile, pari a un risparmio di 11mila tonnellate di CO2 sul territorio, risparmiando fino a 500 ore di volo sul centro storico di Napoli. Infine, abbiamo intrapreso procedure per la riduzione del 70% per passeggero delle emissioni di CO2 con la produzione di energia pulita (impianto fotovoltaico), per alimentare anche tutti i veicoli di rampa. C’è poi il tema della forestazione urbana, alla quale Gesac sta contribuendo con la piantumazione sia nella zona limitrofa all’aeroporto che in aree urbane dismesse per restituire alla cittadinanza di Napoli un futuro verde. È un tema centrale che accompagnerà anche lo sviluppo operativo dello scalo che ad oggi vanta oltre 110 rotte aeree tra domestiche e internazionali».

E in questa confortante prospettiva di crescita di Napoli, e non solo, avrà il suo ruolo anche l’evento fieristico della Bmt – Borsa Mediterranea del Turismo, come ricordato da Carla De Negri di Progecta, la società organizzatrice dell’evento: «Napoli e la Campania sono bacini rilevanti sia per l’incoming che per l’outgoing. In particolare il turismo ricettivo per Italia e Campania è una enorme opportunità economica: nel ricettivo stiamo trasformando – con un lavoro di squadra – un turismo di massa in un turismo consapevole e di qualità. Ma anche nell’outgoing il cliente è cambiato e vuole essere guidato. Abbiamo crescite importanti per la Francia, il Marocco, la Tunisia, la Turchia, tantissime richieste per il Giappone, così come per il Medio Oriente e gli Stati Uniti con New York che già vanta voli pieni per tutta l’estate. E oggi Bmt, che nell’ultima edizione ha registrato 15mila presenze, oltre 140 buyer esteri, 400 espositori e 30 destinazioni extra-Ue, è diventata il marketplace di riferimento per l’hub turistico del sud Italia».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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