Slovenia, la “green boutique destination” che piace agli italiani

Slovenia, la “green boutique destination” che piace agli italiani
01 Febbraio 12:40 2023 Stampa questo articolo

Il 2023 sarà un anno importante per la Slovenia, che intende capitalizzare sui risultati raggiunti l’anno scorso nel nostro mercato e lo farà sia investendo in maniera massiccia sugli eventi per il trade sia approfondendo ancora di più le linee guida della propria strategia, green, qualità e innovazione.

Lo ha confermato il direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia, Aljoša Ota incontrando la stampa trade. Il mercato italiano oggi per la Slovenia è secondo solo alla Germania per numero di arrivi. Sono stati, infatti, 434.000 gli italiani che hanno raggiunto la destinazione nel 2022, pari all’11% del totale degli arrivi internazionali per circa 920.000 pernottamenti complessivi. La Germania si conferma primo mercato ricoprendo il 19% degli arrivi esteri.

Ma oltre a chiudere il 2022 con numeri importanti, quello che piace all’Ente è soprattutto l’incremento del valore aggiunto. «In primis, il pernottamento medio si è innalzato a 2,2 notti, un risultato migliore del 2021 e in linea con il pre Covid – spiega il direttore – E soprattutto conta la spesa media, 145 euro al giorno, il che fa degli italiani turisti high spender molto più di mercati come Germania e Austria».

Sono Lubiana, Pirano, Bled le destinazioni preferite, insieme a Graniska Gora, il che conferma il trend della montagna. «Un altro dato importante è che si è modificata la curva degli arrivi, solitamente appiattita su agosto, che accoglie circa 100mila italiani. L’anno scorso sono andati bene anche altri mesi, a dicembre per esempio il 33% degli arrivi proveniva dal Belpaese con 55mila gli italiani; anche settembre, ottobre e novembre sono andati bene. La destagionalizzazione è uno dei nostri obiettivi e la stiamo pian piano centrando».

E l’anno che si è aperto si presta a stimolare il trend, un anno di ponti ideali per viaggiare, per un weekend lungo e dunque per portare i flussi ancor di più fuori dai mesi principali, spiega Otaper il quale il recente ingresso della vicina Croazia nell’area euro non rappresenterà un ostacolo ai risultati anzi, «aprirà un nuovo paradigma per la regione, un passaggio molto più fluido e facile».

E ora la strategia, oltre a presidiare il trade con gli eventi, punta a turismo di qualità e green. La Slovenia quindi lavora per creare prodotti a più alto valore aggiunto. «La nostra visione è quella di creare una green boutique destination, e che riduca il proprio impatto ambientale, in vari modi– dice –  Cerchiamo una crescita responsabile, l’accorciamento della filiera e il sostegno alle comunità locali. Continua l’impegno sul nostro marchio di certificazione Slovenia Green, che vedrà quest’anno un rinnovamento con nuove linee guida. Punteremo a ridurre l’impronta del turismo. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 per camera/anno, rispetto al 2010, del 66% entro il 2023 e del 90 per cento entro il 2050. Investiremo inoltre anche su come aumentare la resilienza di una destinazione. Tra i prodotti che citiamo ci sono il Juliana trail, il Juliana bike, 650 km in bici lungo le Alpi Giulie e tanti eventi legati alla gastronomia, ricercata dagli italiani. E continuiamo anche sul filone dell’innovazione con Nft».

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Mariangela Traficante
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