Viaggi d’istruzione in ripresa: coinvolto il 100% dei docenti

Viaggi d’istruzione in ripresa: coinvolto il 100% dei docenti
04 Luglio 11:46 2023 Stampa questo articolo

Nell’anno scolastico 2022/23 docenti e alunni sono tornati a viaggiare a pieno ritmo. Dopo tre anni di limitazioni, i viaggi di istruzione hanno raggiunto e persino superato i livelli pre pandemici. A dirlo è Didatour, piattaforma online del Gruppo La Fabbrica dedicata alla scuola, che ha presentato l’indagine “La ripresa del turismo scolastico. Dati e andamento del primo anno post pandemia” edizione 2023.

Il sondaggio ha coinvolto più di 1.000 insegnanti di tutto il territorio nazionale di ogni ordine e grado, che solitamente organizzano e/o partecipano a viaggi di istruzione o uscite didattiche.

È emerso che nell’anno scolastico 2022/23 quasi il 100% dei docenti (contro il 72% del 2021/22) ha svolto un viaggio o un’uscita didattica. Un dato superiore rispetto ai periodi pre Covid, in cui la percentuale era circa dell’80%.

Rispetto al pre pandemia, è aumentata anche la propensione ai viaggi di più giorni, soprattutto per le scuole primarie: se nel 2019/20 solo un 8% aveva pianificato gite con pernottamento (poi disdette a causa dello scoppio della pandemia), nel 2022/23 la percentuale dei docenti delle primarie che ha svolto effettivamente viaggi di istruzione con almeno un pernottamento, sale inaspettatamente al 30%.

«Anche quest’anno ci siamo impegnati a costruire una riflessione sui viaggi di istruzione partendo dall’opinione degli insegnanti – spiega Valentina Marasco, country manager Didatour – I risultati del sondaggio ci forniscono un quadro interessante sulle tendenze del turismo scolastico e sulle esigenze di docenti e alunni che quest’anno hanno ripreso a viaggiare con ancora più frequenza rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia. Tra le novità di quest’anno segnaliamo l’aumento dei viaggi d’istruzione di più giorni, anche sorprendentemente per le primarie, e la tendenza da parte dei docenti a scegliere mete meno battute (44%). Per quanto riguarda i costi, circa il 70% dei docenti ha dichiarato che i propri alunni hanno sostenuto una spesa pro capite di 300 euro o meno per i viaggi di istruzione di più giorni. Si tratta di cifre in linea con i servizi scelti all’interno dei pacchetti».

VINCE L’ITALIA. Per le gite di più giorni, docenti e studenti preferiscono l’Italia: nel 2022/23 il nostro Paese è stato scelto dal 61% del campione, contro il 39% che ha preferito l’estero. Prima della pandemia la percentuale si attestava intorno al 50%.

Sulle uscite didattiche in giornata non ci sono grossi cambiamenti rispetto pre Covid: la maggior parte dei docenti di ogni ordine e grado continua optare per la propria regione di provenienza (l’80% delle primarie, il 70% delle secondarie di primo grado e il 63% delle secondarie di secondo grado).

La destinazione più quotata è stata Roma, seguita da Napoli, Firenze-Pisa, Palermo-Catania, Torino, Venezia-Verona.

Nelle prime 10 mete, ci sono per la prima volta alcune località meno note del Piemonte e del Lazio. Il 44% dei docenti ha dichiarato di aver scelto località turistiche meno conosciute, sia per i prezzi più sostenibili sia per far apprezzare agli studenti luoghi meno turistici.

Passando alle tipologie di attività scelte, dal report emerge che la preferenza verso le attività naturalistiche ha lasciato il passo a quelle artistico-culturali e di formazione, soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado.

SPESA, ALLOGGI E TRASPORTI. Per la maggior parte degli studenti (70%) la spesa sostenuta per un viaggio di istruzione di più giorni si è assestata intorno ai 300 euro ad alunno. Incrociando i dati di spesa con quelli relativi al pernottamento (numero di notti), alla tipologia di struttura ricettiva e al mezzo di trasporto scelto, emerge che i dati relativi alle spese oltre i 300 euro sono coerenti e sostanzialmente proporzionali alla durata del viaggio.

I pernottamenti di una notte vengono preferiti principalmente dalle scuole primarie, quelli di due notti sia dalle primarie sia dalle secondarie di primo grado, quelli di tre e quattro notti vedono una maggiore presenza di alunni delle secondarie di secondo grado.

Per quanto riguarda le strutture, la maggior parte dei docenti e alunni ha optato per hotel a 3 stelle, scelti dal 53% delle scolaresche (un 12% ha preferito l’ospitalità religiosa). Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’autobus privato, seguito dal treno soprattutto nel nord e nel centro.

Per i viaggi di più giorni, i mesi preferiti continuano a essere quelli primaverili. Il processo di destagionalizzazione è ancora lento, anche se il 20% dei docenti intervistati ha preferito gite in giornata in periodi di bassa stagione.

AGENZIE DI VIAGGI. Nella stragrande maggioranza dei casi, i docenti si rivolgono alle agenzie di viaggi per le gite con pernottamento, soprattutto per comprare l’intero pacchetto. Una tendenza che si riscontra maggiormente nelle secondarie di secondo grado (il 75% dei docenti intervistati si è affidato a un’agenzia per l’organizzazione completa) e nelle scuole di ogni ordine e grado del centro (73%) e del sud (69%).

VALUTAZIONI. Per quanto riguarda i servizi strettamente legati all’esperienza didattica, i docenti raccontano di aver gradito le attività di associazioni di guide e, in generale, le visite e i laboratori offerti dai musei. È stato considerato positivamente anche il tempo libero trascorso con i ragazzi: da tanto mancavano momenti di aggregazione e condivisione al di là delle esperienze didattiche organizzate fuori degli istituti.

Rispetto alla relazione con le agenzie di viaggi, emerge che, da parte delle scuole, c’è stata sia difficoltà nel reperirne di specializzate nel turismo didattico, sia nell’ottenere un supporto nell’organizzazione dell’uscita, anche a causa di richieste specifiche effettuate troppo sotto data.

PREVISIONI 2023/24. L’indagine di Didatour illustra anche le prospettive del turismo scolastico per l’anno 2023/24: il 76% dei docenti ritiene che i viaggi del prossimo anno scolastico si svolgeranno tra marzo e maggio. Le scelte su meta e tipologia di viaggio si baseranno su diversi fattori quali il prezzo, la pertinenza del viaggio con i programmi ministeriali, la sicurezza, la facilità nel raggiungere la destinazione, l’accessibilità per studenti con disabilità, la possibilità di svago, i materiali di approfondimento post visita. Il 62% degli intervistati dichiara che il consiglio di classe discuterà delle prossime destinazioni scolastiche tra settembre e novembre (il 17% tra dicembre e febbraio).

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