Alpitour, analisi di Ezhaya:
«Così cresciamo del +12%»

Alpitour, analisi di Ezhaya: <br>«Così cresciamo del +12%»
06 Maggio 12:00 2024 Stampa questo articolo

È ancora revenge tourism, il fenomeno post Covid che ha eletto viaggi e vacanze come un bisogno primario dei consumatori. Parola di Pier Ezhaya, general manager tour operating Alpitour World e presidente Astoi, intervenuto a Sky Tg24.

La voglia di “rivincita” del travel, dunque, è stata più forte dei danni subiti dal comparto, che restano comunque ingenti. «La pandemia ha colpito il settore in maniera violenta, perché per quasi tre anni non abbiamo potuto operare – ricorda Ezhaya – Però bisogna anche dire che il 2023 ci ha riconsegnato un mondo addirittura migliore di come lo avevamo lasciato nel 2019. Per cui il viaggio e la vacanza sono diventati imprescindibili per i consumatori, ecco perché si parla di revenge tourism. Dopo tre anni anni di blocco le persone hanno più voglia di rimettersi in moto, di visitare il mondo e di tornare a viaggiare».

Insomma, c’è un desiderio enorme di recuperare ciò che la pandemia ha tolto. E la conferma è arrivata anche dai dati dei ponti primaverili, che offrono un’indicazione precisa sulla direzione presa dal turismo in questo inizio di 2024. «Avevamo già tracciato dei trend molto positivi con le vacanze di Natale e Capodanno – spiega Ezhaya – e il fenomeno è solido, perché anche i ponti di primavera hanno ribadito gli ottimi risultati. Alpitour, ad esempio, è in crescita del 12% rispetto al 2023. Soprattutto per l’estate si cominciano a vedere segnali molto incoraggianti». Un andamento che ha suggerito al proprietario del Gruppo turistico – la Tip di Giovanni Tamburi – di congelare per il momento la cessione delle quote, annunciata mesi fa.

Le prospettive, quindi, sul 2024 sono positive. «Assolutamente sì, anche se va detto che le prenotazioni a lungo termine non sempre equivalgono a un aumento della domanda. Però il trend resiste e siamo molto soddisfatti, considerando che abbiamo dovuto riallineare il perimetro delle destinazioni in virtù della delicata situazione in Medio Oriente. Una meta molto importante per gli italiani, e anche per Alpitour, è l’Egitto che sta riscontrando un calo forte della domanda, nonostante non sia coinvolto nel conflitto. Di questo ne beneficiano il Mediterraneo, quindi Italia, Spagna e Grecia, oltre a Thailandia, Giappone – che già nel 2019 aveva fatto registrare trend molto positivi – e Stati Uniti».

Oltre all’Egitto, la diminuzione delle domande riguarda anche altre zone del Medio Oriente. «L’Egitto – sottolinea il presidente di Astoi – è il più penalizzato e viaggia a -20% rispetto al 2023 che era stato un anno molto positivo. Ovviamente il problema riguarda anche Giordania ed Emirati Arabi, ma su questo pesa anche una reazione molto emotiva degli italiani rispetto ad altri Paesi europei, che accusano un calo del 10%. Per noi, dunque, è il doppio: l’Egitto è la prima meta dei nostri connazionali, circa un milione all’anno e Alpitour più o meno ne movimenta circa 350.000. Volumi molto importanti che non sempre è facile riconvertire nelle mete del Mediterraneo. Per adesso ci stiamo riuscendo, ma è chiaro che manca una fetta importante del portafoglio del tour operating».

Nonostante tutto, a oggi, il volume dei viaggi è in attivo rispetto al 2023. «È +13%, quindi siamo molto soddisfatti – conclude Ezhaya – Ovviamente ci auguriamo che i clienti possano scegliere su tutto lo spettro di destinazioni, includendo anche Paesi che in questo momento hanno meno appeal. È la conferma però che la vacanza è un bene centrale nei bisogni degli italiani come ci indica anche il Wttc, che vede il turismo come uno dei settori crescenti nei prossimi 10-15 anni».

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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