Crisi del travel, pressing su Conte:
«Subito 750 milioni a fondo perduto»

17 Aprile 14:03 2020 Stampa questo articolo

“Serve uno stanziamento di almeno 750 milioni, a fondo perduto, entro giugno, per il sostegno al mancato reddito delle aziende del travel che hanno già perso oggi nove mesi di fatturato annuo”. È il grido di allarme, ribadito ancora una volta, da Astoi Fto, promotori del Manifesto per il Turismo Italiano, il cui appello (#ripartiamodallitalia) è caduto nel silenzio nonostante il sostegno di oltre 35mila firme di imprese, cittadini, personalità dell’economia, della cultura, dello sport e dello spettacolo.

Un silenzio assordante quello del governo Conte di fronte all’sos che da oltre un mese associazioni di categoria e aziende del travel hanno lanciato con tutte le modalità possibili, sostengono Astoi e Fto. “La posta in gioco è altissima: il collasso di un settore, nel quale solo il turismo organizzato rappresenta 13mila imprese, oltre 75mila addetti e produce un volume d’affari di oltre 20 miliardi di euro l’anno, potrebbe portare a fallimenti a catena. Già a giugno, in assenza di provvedimenti mirati, si prevede la perdita di 50mila posti di lavoro”.

Ad oggi il governo non ha ancora dato alcuna risposta alla richiesta di un fondo straordinario che, unito ad altre azioni specifiche, possa contribuire a tenere in vita questo comparto importante, che è il maggiore traino dell’intero settore. “Serve subito un intervento – si legge nella nota divulgata dalle due associazioni di categoria – con fatti e azioni concrete per evitare il disastro”.

“La proposta urgente, già illustrata in più sedi e alle diverse forze politiche del Paese, è la costituzione di un fondo dedicato di sostegno al mancato reddito per tutte le imprese del turismo organizzato, mediante finanziamenti per i quali sia previsto un importante contributo a fondo perduto, insieme all’allungamento della cassa integrazione – prosegue la nota – Un sostegno al reddito si rende necessario perché in questa gravissima crisi che ha colpito l’economia del nostro Paese nel suo insieme, non esiste altro settore dove siano stati persi i 9/12 del fatturato annuo: i tour operator e le agenzie di viaggi lavorano con 4-5 mesi d’anticipo e normalmente a maggio hanno già sviluppato il 70% del fatturato dell’anno, ora azzerato con le cancellazioni per il 2020”. 

Il grido d’allarme lanciato con il Manifesto per il Turismo Italiano – #ripartiamodallitalia – è già stato sottoscritto finora da oltre 35.mila cittadini e aziende, tra cui Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Alidays, Bluserena, Costa Crociere, Futura Vacanze, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Viaggi Del Mappamondo, Naar, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, Quality Group, Th Resorts, Trinity Viaggi Studio, Uvet, Veratour.

Hanno, inoltre, aderito Confcommercio, Federturismo Confindustria, Confesercenti, Alleanza delle Cooperative Italiane Turismo, Club degli Eventi e della Live Communication e Assoviaggi, Associazione Italiana Confindustria Alberghi, Gist – Gruppo Italiano Stampa Turistica. La firma, poi, è arrivata anche da esponenti di spicco dell’imprenditoria, dello sport e della cultura italiana come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Francesca e Santo Versace, Isabella Ferrari, Valentina Lavazza, Martina Colombari, Oscar Farinetti, Tiziana Primori, Giobbe Covatta, Adriano Galliani, Simone Rugiati, Flavio Briatore, la Nazionale Italiana Cantanti, Maura Latini, Andrew Howe, Valentina Vezzali, Patrizio Oliva, Maurizia Cacciatori.

“I governi di altri Paesi europei – concludono Astoi e Fto – hanno già assunto provvedimenti mirati per questo particolare comparto. Se le imprese del turismo, del turismo organizzato e degli eventi, che gestiscono viaggi dei nostri connazionali in Italia e all’estero e i flussi incoming degli stranieri nel nostro Paese, saranno costrette a imboccare la strada del dissesto, si favorirà l’ingresso nel mercato italiano degli operatori esteri del settore, con una perdita di valore economico, di capacità di gestione della filiera turistica e di identità che stravolgerebbe gli equilibri di questa eccellenza del made in Italy”.

L’adesione al Manifesto per il Turismo Italiano è aperta a tutte le sigle del settore e ai consumatori, che potranno aderire alla piattaforma su change.org (link http://chng.it/Zkr2zpjRXc).

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